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Dalla rivoluzione francese alla caduta di Napoleone
storico e ancora fino a oggi – sono ribaditi anche nel primo dei
dieci emendamenti che costituiscono il
Bill of Rights
(l’insie-
me dei primi dieci emendamenti della
Costituzione federa-
le americana
), e la loro enunciazione all’interno di documenti
tanto importanti nella storia della democrazia è la testimonian-
za dell’inizio della tortuosa strada verso la
libertà di
stampa
.
Ulteriore elemento che
contribuì allo sviluppo del
giornalismo modernamen-
te inteso e determinò la
crescita del mercato della
carta stampata fu l’am-
pliamento del processo di
alfabetizzazione, e di con-
seguenza del numero dei
lettori, sebbene la pratica
delle letture collettive fos-
se ancora molto diffusa nel
Settecento. La tiratura del-
le gazzette aumentò e mol-
te si espressero a sostegno
dei princìpi rivoluzionari. Tra quelle che assunsero una posizio-
ne più progressista ci furono la
Gazzetta universale
di Firenze,
diretta da Vincenzo Piombi,
Notizie politiche
di Roma e il pe-
riodico veneziano
Notizie del mondo
di Giuseppe Compagnoni,
che era costituito da otto pagine e usciva due volte a settimana,
riportando avvenimenti italiani ed europei e chiudendo con un
breve notiziario sulle uscite editoriali.
Questo clima di apertura, però, durò poco. In seguito all’ina-
sprimento della rivoluzione francese e all’inizio del cosiddetto
periodo del Terrore, la censura italiana prese di mira le gazzette.
La
Gazzetta universale
e
Notizie del mondo
cambiarono registro,
Notizie politiche
fu soppresso. Le informazioni continuarono a
circolare clandestinamente, giungendo a Milano e a Genova
attraverso il parigino
Le moniteur universel
o la
Gazzetta di
“La libera comunicazione del pensiero e
delle opinioni è uno dei diritti più prezio-
si dell’uomo: ogni cittadino può dunque
parlare, scrivere, stampare liberamente,
salvo rispondere dell’abuso di questa li-
bertà nei casi determinati dalla legge”.
(Articolo XI,
Dichiarazione dei
diritti dell’uomo
, Parigi 1789)
“Il Congresso non potrà fare alcuna leg-
ge per il riconoscimento di qualsiasi reli-
gione, e per proibire il libero culto e per
limitare la libertà di parola o di stampa”.
(Primo emendamento,
Bill of Rights
,
Washington 1791)