QD7 - Didattica del Latino - page 19

Capitolo 2 
La storia dell’insegnamento del latino
33
ripensamento radicale dell’educazione, sia nei contenuti che nei
metodi (Flocchini, 1999, p. 19).
2.4
 Dal Cinquecento al Novecento in Europa
2.4.1
Ars grammatica
: inefficacia ed erudizione
Haud scio an quidquam discitur felicius, quam quod ludendo discitur
(Erasmo da Rotterdam).
Malgrado i grandi pregi degli Umanisti, quella arida pedanteria
che essi rimproveravano alle scuole medioevali continuava a ri-
presentarsi sotto forma di una erudizione polverosa e libresca, a
menare gran vanto della quale erano proprio i
grammatici
, cioè gli
insegnanti dell’
ars grammatica
presso i quali si imparavano il latino
e il greco. Erasmo da Rotterdam, nell’
Elogio della follia
(1511), li
bolla con parole di fuoco; poiché sarebbe troppo lungo enumera-
re tutti i tipi di pazzia propri del volgo, si limita a parlare di coloro
che hanno fama di sapienti:
[…]
inter quos Grammatici primas tenent, genus hominum profecto, quo nihil
calamitosius, nihil afflictius, nihil aeque Diis invisum foret, nisi ego miserri-
mae professionis incommoda dulci quodam insaniae genere mitigarem.
[…]
ut
qui semper famelici, sordidique in ludis illis suis, in ludis dixi, imo in phronti-
stêriois vel pistrinis potius, ac carnificinis inter puerorum greges, consenescant
laboribus, obsurdescant clamoribus, foetore paedoreque contabescant, tamen
meo beneficio fit, ut sibi primi mortalium esse videantur. Adeo sibi placent,
dum pavidam turbam, minaci vultu voceque territant: dum ferulis, virgis, lo-
risque conscindunt miseros, dumque modis omnibus suo arbitratu saeviunt…
Sed longe etiam feliciores sunt, nova quadam doctrinae persuasione. Siquidem
cum mera deliramenta pueris inculcent, tamen, Dii boni, quem non illi Palae-
monem, quem non Donatum prae sese contemnunt? idque nescio quibus pra-
estigiis mire efficiunt, ut stultis materculis et idiotis patribus tales videantur,
quales ipsi se faciunt
(
Morias encomion, sive Stulticiae laus
, XLIX)
1
.
1
 “Tra i quali i grammatici occupano il primo posto, categoria di uomini della quale non
ci sarebbe una più disgraziata, più triste, più malvista dagli dèi se io [parla la Follia] non
mitigassi gli svantaggi della loro infelicissima professione con un genere di follia per così
dire dolce … loro, che sempre affamati e sudici, tra bande di ragazzini, in quelle loro scuole
– ho detto scuole, anzi piuttosto “pensatoi” [n.d.r.: così si chiama per dileggio la scuola di
Socrate nelle
Nuvole
di Aristofane], mulini, luoghi di tortura – diventano vecchi tra le fati-
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