Capitolo 3
Contenuti e metodi
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Certo, si dovrà considerare morto […] per quanto riguarda la mo-
dalità orale; […] non esiste una comunità in cui i parlanti si espri-
mano a voce con varietà di tipo latino: ma per quanto riguarda l’u-
so scritto si può dire che il latino non è mai morto: dal Cippo del
Foro ad oggi non si è mai persa la conoscenza di qualche varietà
scritta del latino; e in misura variabile nel tempo questa conoscen-
za è stata usata per produrre nuovi testi oltre che per leggere testi
già prodotti” (
ibidem
, p. 98).
Le scienze del linguaggio considerano le lingue storico-naturali
(i linguaggi formali, come quello della matematica, costituiscono
una questione a parte) dei
codici strutturati
per l’interazione e lo
scambio di informazioni, che si sono diversificati nel tempo e nello
spazio in rapporto alle comunità dei parlanti; da un altro punto di
vista le lingue sono considerate come “dei potenti
strumenti di azio-
ne sociale
”, che si attuano in vari contesti d’uso. Di conseguenza la
Grammatica, nel primo caso appare come uno strumento autosuf-
ficiente che descrive ciò che
è
la lingua, indipendentemente dalle
circostanze in cui è messa in atto, nel secondo, invece, registra ciò
che la lingua
fa
, nell’interazione tra gli appartenenti a una comu-
nità, perciò presenta la lingua in tutte le sue varietà, a seconda
dell’uso e degli scopi, della forma orale e di quella scritta.
Questa distinzione è molto importante anche per quanto riguar-
da le lingue antiche: se da un lato i contesti d’uso sono, ovvia-
mente, molto ridotti, perché le conosciamo, e solo fino ad un
certo punto, nella forma scritta, non possiamo non tener conto
del fatto che si tratta pur sempre di lingue a tutti gli effetti, il cui
apprendimento non può essere molto diverso da quello che vale
per tutte le lingue.
Pertanto assume grande rilievo la scelta del modello grammatica-
le di riferimento, che si ritenga più idoneo per l’insegnamento/
apprendimento, oltre alla necessaria “assunzione di un atteggia-
mento aperto e consapevole, che non si accontenti di una visione
‘scolastica’ della nozione che ne limita l’ambito di applicazione
agli aspetti formali e strutturali […]. Basti riflettere, ad esempio,
sull’opinione, oggi ampiamente condivisa, che ‘lessico e gramma-
tica non costituiscono due componenti rigorosamente separati, e
che esistono delle correlazioni sistematiche tra il comportamento
morfologico e sintattico delle parole e le loro proprietà semanti-
che’” (AA.VV., Congresso Internazionale SLI, 2013,
Call for papers
,
in Ciliberti
,
2013).