QD7 - Didattica del Latino - page 32

Metodi e strumenti per l’insegnamento e l’apprendimento del latino
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il linguaggio serve per così dire da
supporto del
pensiero
, tanto
che ci si può chiedere se un’attività mentale cui manchi l’inqua-
dramento di una lingua meriti propriamente il nome di pensiero”
(Martinet, 1971, pp. 16-17).
Di seguito si illustra come funziona questo straordinario meccani-
smo che è il linguaggio.
Si può così spiegare che la lingua è un
sistema di segni convenzio-
nale e arbitrario
; che l’arbitrarietà consiste nei suoni che compon-
gono il
significante
; che in lingue diverse parole che hanno lo stesso
significato
hanno un significante diverso; ma le lingue differiscono
non solo al livello dei suoni, cioè dei significanti, perché ogni lin-
gua riflette un mondo di esperienze diverse (per es. la lingua di
una popolazione che vive ai margini della giungla in Africa non
ha un vocabolo che significa “neve”, ma lo avrà solo dopo averlo
acquisito da un’altra lingua parlata nelle regioni temperate) e a
ogni lingua “corrisponde un’organizzazione particolare dei dati
dell’esperienza
” (Martinet,
ibidem
).
Un’osservazione questa che deve essere al centro di una riflessione
approfondita da fare insieme agli studenti, sollecitandoli a trovare
esempi anche nel confronto tra l’italiano e le lingue straniere, tra
le lingue moderne e il latino, per dissuaderli da un
uso dissennato
del vocabolario
: il lessico di una lingua non è in corrispondenza
biunivoca con il lessico di un’altra lingua. Solo i termini dei lin-
guaggi scientifici o di alcuni linguaggi settoriali (per es. “penicil-
lina” o “ipotenusa”) presentano una e una sola corrispondenza in
un’altra lingua; bisognerà richiamare l’attenzione sulla
polisemia
del linguaggio, sulla
denotazione
e sulla
connotazione
, sugli usi tra-
slati, sui registri linguistici e le situazioni comunicative, sull’uso
scritto e sul parlato. Tutto questo non può essere considerato mar-
ginale, né pertinente solo quando si attua la riflessione metalin-
guistica sull’italiano, soprattutto nel momento in cui si chiede la
traduzione da una lingua all’altra.
Aspetti interessanti per l’insegnamento del latino li troviamo an-
che nella teoria della comunicazione e delle funzioni linguistiche
di
R. Jakobson
. È appena il caso di ricordarne i punti fondamenta-
li, cioè che la comunicazione, per essere tale, richiede l’emittente
di un messaggio e il destinatario, un canale di comunicazione tra i
due poli, un codice e un referente noto ad entrambi; a ciascuno di
questi fattori corrisponde in particolare una
funzione
, a seconda di
come è orientato il messaggio (emotiva/emittente; conativa/desti-
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