QD7 - Didattica del Latino - page 17

Capitolo 2 
La storia dell’insegnamento del latino
31
et Philologiae
(prima metà del sec. V), aveva così suddiviso: arti del
trivio
(grammatica, retorica, dialettica) e arti del
quadrivio
(arit-
metica, musica, geometria, astronomia). Questo schema dei saperi
sarà adottato come base dell’educazione cristiana da Cassiodoro
(V-VI sec.) nelle
Institutiones
.
2.2
 Nel Medioevo
Ciò che accomunava queste discipline, che a noi paiono apparte-
nere ad ambiti diversi del sapere, era la
concezione unitaria della
conoscenza
, che si fondava sulla verità rivelata, ogni aspetto della
quale costituiva una
via
, appunto, verso la perfezione morale e il
mistero divino. Di qui l’interpretazione in chiave mistico-allego-
rica di tutti i fenomeni naturali e l’importanza delle forme del
pensiero e del linguaggio che rispecchiano la realtà circostante,
come verrà teorizzato sistematicamente dai
grammatici speculativi
.
Di pari passo con lo sfaldarsi delle istituzioni dell’Impero Romano
d’Occidente, la trasmissione della cultura si concentrò nei mona-
steri (Bobbio, Cluny, Fulda, York) e presso le sedi vescovili, che
avevano come scopo primario quello di preparare giovani destina-
ti alla carriera ecclesiastica o a esercitare professioni quali quelle
di notai, giudici, funzionari. Accanto a queste, a poco a poco, co-
minciarono ad esistere scuole laiche, fino alla nascita delle
Univer-
sitates Studiorum
(l’università di Bologna, la più antica, risale agli
inizi dell’XI secolo).
La conoscenza del latino, al di fuori dell’ambito religioso, si va af-
fievolendo, anche se la liturgia continua a rappresentare un “uso
vivo” della lingua che, entro questi limiti, continua a risuonare
anche presso gli strati meno colti della popolazione.
Il canone degli autori proposto dai grammatici tardoantichi, come
Donato e Prisciano, viene rinnovato e ampliato (con letture, per
esempio di Boezio, di traduzioni in latino di Aristotele) nell’VIII
secolo, all’epoca della cosiddetta “
rinascita carolingia
”, quando
alla corte di Carlo Magno erano presenti intellettuali come Alcui-
no di York, Paolo Diacono, il grammatico Pietro da Pisa.
Tra il XIII e il XIV secolo, i cosiddetti
modistae
o
grammatici specula-
tivi
, cercavano di individuare nella grammatica (che doveva avere
le caratteristiche di “grammatica universale”) le categorie lingui-
stiche (
modi significandi
) attraverso cui si attuano le forme del pen-
1...,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16 18,19,20,21,22,23,24,25,26,27,...36
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