Principi di Microbiologia Medica - page 17

Capitolo 18 
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MICOBATTERI
minazione iniziale del prodotto morboso in esame, e
l’aggiunta di glicerolo (per favorire lo sviluppo di
M.
tuberculosis
) o piruvato (per favorire lo sviluppo di
M.
bovis
). I terreni a composizione chimica definita sono rap-
presentati da una soluzione tampone di base arricchi-
ta di acido oleico (come sorgente di lipidi), albumina
bovina, destrosio e catalasi (terreni di Middelbrook,
Kirchner, etc.) solidificati con agar o mantenuti allo
stato liquido. Alcuni di essi sono stati adattati anche
per l’isolamento dei micobatteri da materiali patolo-
gici, rendendoli selettivi con l’aggiunta di farmaci anti-
batterici cui i micobatteri sono insensibili.
Nei terreni liquidi e nel caso di micobatteri virulenti
(
M. tuberculosis
) è ben evidente la tendenza a crescere
in formazioni cordali formate da numerosi bacilli al-
lineati in lunghe file parallele, che è in funzione del-
le proprietà idrofobiche della superficie cellulare per
l’alto contenuto in lipidi e, in particolare, della presen-
za di particolari derivati degli acidi micolici (dimicolil-
trealoso) denominati appunto «
fatt re cordale
»
(2)
.
Tranne le eccezioni di cui diremo più avanti (
mico-
batteri a «crescita rapida»
) la maggior parte dei mico-
batteri di interesse medico ha, come abbiamo già sot-
tolineato, un ritmo di moltiplicazione particolarmente
lento, sicché lo sviluppo microbico in una coltura pri-
maria, nella grande maggioranza dei casi, è apprezza-
bile solo dopo alcune (3-4 in media) settimane di incu-
bazione a 37°C.
Un terreno liquido selettivo, con l’aggiunta di pal-
mitato marcato con carbonio radioattivo (
14
C) – che
viene metabolizzato dai micobatteri con liberazione
di CO
2
radioattiva – è utilizzato per l’isolamento dei
micobatteri da materiali patologici, mediante l’im-
piego di particolari apparecchiature automatizzate,
dotate di strumenti radiometrici di misurazione, con
il vantaggio di una relativamente rapida identifica-
zione delle colture in cui è presente lo sviluppo di
micobatteri
(3)
.
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„
]
I MICOBATTERI DI INTERESSE
MEDICO
Diverse specie di micobatteri sono innocui saprofiti
che vivono negli strati superficiali del suolo e, occasio-
nalmente, alcune specie si ritrovano nell’organismo
umano come innocui commensali (
Mycobacterium
smegmatis
, etc.).
(2)
La crescita dispersa in terreni liquidi di
Mycobacterium tu­
berculosis
può essere ottenuta in terreni addizionati di particolari
sostanze tensioattive come i cosiddetti «tween» (poliossietileni del
monoleato di sorbitano).
(3)
Strumentazioni automatiche di rilevamento dello sviluppo di
micobatteri, mediante la identificazione di metaboliti particolari,
attraverso indagini spettrometriche o analisi colorimetrica di par-
ticolari sensori chimici, sono oggi impiegate più diffusamente, per
la maggiore manegevolezza consentita dalla assenza di materiali
radioattivi.
Numerose specie di micobatteri, comunque, in-
teressano la patologia umana e, in alcuni casi, sono
agenti eziologici di patologie di grande rilievo.
Sotto questo profilo, il più importante è sicuramente
Mycobacterium tuberculosis
, agente eziologico
della tubercolosi umana. Una patologia umana so-
vrapponibile a quella provocata da
M. tuberculosis
è
causata da
Mycobacterium africanum
, isolato frequen-
temente in Africa, il quale rappresenta probabilmen-
te una variante di
M. tuberculosis
, dal quale differisce
per piccole ma significative differenze biochimiche.
Infezioni umane possono essere causate anche da
Mycobacterium bovis
, agente eziologico della tuberco-
losi bovina, trasmissibile all’uomo (zoonosi), in genere
per via alimentare (carni o latte non pasteurizzato,
provenienti da animali infetti).
M. tuberculosis
,
M. africanum
e
M. bovis
sono molto
simili tra di loro e, probabilmente, derivano da un’uni-
ca specie originaria e, per questi motivi, sono tasso-
nomicamente riuniti nel cosiddetto
Mycobacterium
tuberculosis complex
.
Esistono poi una serie di micobatteri, globalmente definiti
micobatteri non-tubercolari
o MOTT
(
mycobacteria ther than tuberculosis
), raggruppabili
in diversi gruppi o complessi, i quali sono in genere
contaminanti ambientali o parassiti di varie specie
animali, che sono occasionalmente in grado di infet-
tare la specie umana, richiedendo, però, di norma,
la concomitanza di condizioni (immunodepressio-
ne, denutrizione, presenza di traumi, etc) favorenti
(micobatteri «
opportunisti»
). Le infezioni causate da
alcuni micobatteri non-tubercolari hanno assunto
un notevole rilievo clinico ed epidemiologico in questi ultimi anni rappresentando una delle principali
patologie e una delle più frequenti cause di morte dei
soggetti colpiti dalla sindrome da immunodeficienza
acquisita o AIDS (si veda in seguito).
Tra i micobatteri, infine, è normalmente classificato anche
Mycobacterium leprae
, agente eziologi-
co della
lebbra
, che presenta però una sua particolare
collocazione clinico-epidemiologica e, come vedremo,
peculiari caratteristiche biologiche.
[
„
]
Mycobacterium tuberculosis
Mycobacterium tuberculosis
, scoperto da Roberto
Koch nel 1882 (bacillo di Koch), è l’agente eziologico
della
tubercolosi
, una malattia che, dopo avere per se-
coli imposto all’umanità un pesante tributo, sembrava
ormai – in conseguenza di una serie di interventi di
igiene generale e di profilassi individuale, e almeno
nei Paesi industrializzati – se non debellata, certamen-
te controllata e contenuta, e che, invece, negli ultimi
anni, per una serie di concomitanti circostanze di rilie-
vo epidemiologico notevole (intensi flussi migratori,
creazione di nuove sacche di povertà anche nei Paesi
industrializzati, aumento delle patologie causa di im-
munodepressione, etc.), deve essere considerata una
patologia «
riemergente
» (si veda anche pag. 44).
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