Principi di Microbiologia Medica - page 21

Capitolo 18 
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MICOBATTERI
te sonde molecolari specifiche per sequenze di DNA
esclusive di
M. tuberculosis
.
La ricerca di
Mycobacterium tuberculosis
mediante «prova biologica»
Per l’isolamento dei micobatteri da materiali patolo-
gici che non si riesce a decontaminare con il tratta-
mento mediante NaOH (ad esempio per l’abbondanza
di miceti) si può ricorrere alla inoculazione del mate-
riale in esame nel sottocutaneo di una cavia che viene
a morte in 25-40 giorni con un quadro di tubercolosi
generalizzata. È necessario tener presente però che
l’impiego della cavia come mezzo per isolare i mi-
cobatteri dai microrganismi contaminanti resistenti
al trattamento con alcali (che vengono in genere so-
praffatti dalle difese antimicrobiche dell’organismo
della cavia) non consente di apprezzare una quota di
infezioni micobatteriche e precisamente tutte quel-
le sostenute da micobatteri non-tubercolari poco o
punto patogeni per la cavia e si tratta quindi di una
pratica da non raccomandare nella routine diagnosti-
ca anche se, in passato, con un’endemia tubercolare
notevole, ha rappresentato uno strumento diagnostico di estrema utilità.
* * *
Nel loro insieme, le metodiche disponibili per la dia-
gnosi di infezione tubercolare attiva, di cui abbiamo
detto sin qui, soffrono ancora della grave limitazione
imposta dai tempi molto lunghi necessari ad ottene-
re lo sviluppo di
M. tuberculosis
in coltura e, quindi,
dai lunghi tempi di attesa necessari per ottenere una
risposta valida per impostare un idoneo regime tera-
peutico ed adeguate misure profilattiche.
È per questo motivo che, oggi, alla ricerca colturale
– che, in tutti i casi in cui la natura del materiale pato-
logico lo consenta, viene comunque eseguita in terreni
selettivi liquidi e con l’impiego di apparecchiature auto-
matizzate che consentano il monitoraggio dello svilup-
po micobatterico attraverso la rilevazione (radiometri-
ca, spettrometrica o tramite sensori chimici particolari)
di metaboliti specifici prodotti da idonei precursori
aggiunti ai terreni colturali – si aggiunge la ricerca di
sequenze specifiche di DNA di
M. tuberculosis
e degli al-
tri micobatteri più frequentemente associati a infezioni
umane, mediante tecniche di amplificazione genomica
(mediante PCR o metodiche similari).
Con queste tecniche, infatti, è possibile la diagnosi
di infezione in tempi assolutamente rapidi (1-2 giorni,
contro le 3-4 settimane delle metodiche tradizionali) e
tali da consentire l’immediata gestione del paziente ai
fini terapeutici e profilattici.
L’isolamento colturale rimane però ancora necessario per poter disporre dello stipite microbico in
causa nel processo morboso in atto in un determinato
soggetto, per condurne lo studio della sensibilità ai
diversi farmaci antimicobatterici, che non è assoluta-
mente prevedibile
a priori
, e poter quindi modulare
l’intervento terapeutico nella direzione della migliore
efficacia (con il minor numero di effetti collaterali e la
minore spesa possibile).
È prevedibile, però, a breve termine, la disponibilità
di metodiche di utilizzo abbastanza semplificato per
un impiego corrente nella routine di laboratorio, in
grado di consentire anche l’identificazione delle mo-
dificazioni genotipiche legate alla comparsa di resi-
stenza ai principali farmaci antimicobatterici, in modo
da poter impostare, contemporaneamente all’accerta-
mento diagnostico, il regime terapeutico più efficace.
* * *
Indagini sierologiche
Nonostante i numerosi tentativi di utilizzare la ricerca
di anticorpi nei confronti di antigeni micobatterici allo
scopo di diagnosticare un’infezione da
M. tuberculosis
attiva (potenzialmente ad andamento evolutivo), non
esistono a tutt’oggi metodiche che diano qualche affi-
dabilità, sotto il profilo della sensibilità e, soprattutto,
della specificità dei risultati.
Intradermoreazione con «tubercolina»
Di notevole utilità ai fini epidemiologici è l’accertamento
della presenza di immunità cellulo-mediata specifica per
Mycobacterium tuberculosis
mediante l’inoculazione intra-
dermica di «tubercolina» (
reazione di Mantoux
).
La «tubercolina» proposta originariamente da R. Koch per
fini terapeutici (e con risultati drammaticamente disastrosi)
consisteva in una coltura in terreno liquido di
M. tuberculosis
,
sterilizzata in autoclave, concentrata al calore e resa limpida
FIGURA 18.5
Aspetto di una coltura di
Mycobacterium tuber-
culosis
, in terreno di isolamento.
1...,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20 22,23,24,25,26
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