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94

C A P I T O L O 4

Conduttori. Dielettrici. Energia elettrostatica

d

p

=

P

d

τ

=

P d

Σ

0

d

h

,

essendo

d

h

orientato concordemente a

P

.

Sostituiamo al prisma un sistema costituito da due cariche ±

dq

p

= ±

Pd

Σ

0

, poste

nel

vuoto

e distanti

dh

, distribuite sulle basi del prisma con

densità

±

σ

p

= ±

dq

p

/

d

Σ

0

=

±

P

.

Tali cariche hanno un momento di dipolo d

p

eguale a quello del prisma

.

Se consideriamo due prismi consecutivi, figura 4.43b, con una base in comune

e se

P

è costante, la carica +

dq

p

di un prisma si annulla con la carica –

dq

p

dell’altro

sulla base in comune; ripetendo l’operazione per tutti i prismi alla fine rimangono

solamente le cariche sulle basi dei prismi che appartengono alle facce della lastra,

figura 4.43c.

Il significato fisico dell’operazione è di ammettere che avvenga una compensa-

zione delle cariche, spostate dalle posizioni di equilibrio, all’interno del dielettrico

uniformemente polarizzato, ma

non

alla superficie limite dove la discontinuità del

mezzo impedisce la compensazione. Qui la

carica

è

localizzata

entro uno strato di

spessore pari alle dimensioni atomiche ed è a tutti gli effetti trattabile come una di-

stribuzione superficiale di carica. La

lastra

viene quindi ad essere

equivalente a due

distribuzioni di carica, localizzate sulle facce, con densità

±

σ

p

= ±

P

.

È bene ripetere che queste

cariche di polarizzazione non sono libere

come nei con-

duttori: esse si manifestano a causa degli

spostamenti microscopici locali, ma rimangono

vincolate agli atomi

. Per questo motivo quando cerchiamo di prelevarne un cam-

pione non riusciamo ad asportarne nemmeno una piccola quantità misurabile.

Per lo stesso motivo quando un dielettrico occupa completamente lo spazio in-

terno a un condensatore e le facce del dielettrico vengono in più punti a contatto

con le cariche libere presenti sulle armature conduttrici non avvengono trasferi-

menti di carica, pur essendo affacciate cariche di segno opposto.

Quando la superficie del dielettrico, come in figura (4.44), è di forma qualun-

que, considerato un prismetto con le basi una interna di area

d

Σ

0

in cui la densità

di carica è ancora

P

e l’altra esterna di area

d

Σ

in cui la densità è

σ

p

si ha

dq

p

=

Pd

Σ

0

=

σ

p

d

Σ

e quindi:

d

Σ

0

σ

p

=

P

––– =

P

cos

θ

=

P

·

u

n

:

(4.36)

d

Σ

la densità superficiale delle cariche di polarizzazione è uguale alla compo-

nente di

P

lungo la normale alla superficie.

Il caso della lastra considerata in precedenza corrisponde alle due orienta-

zioni particolari

θ

= 0 e

θ

=

π

. In generale, figura 4.44, quando 0

£

θ

<

π

/2 la

densità di carica è positiva, quando

π

/2 <

θ

£

π

essa è negativa ed è nulla solo

per

θ

=

π

/2, superficie parallela a

P

. Di conseguenza in un dielettrico polariz-

zato, indipendentemente dalla forma, avremo

sempre

una parte della superficie

carica positivamente e la rimanente carica negativamente. Se la

polarizzazione

è

uniforme

non si manifestano cariche all’interno del dielettrico e quindi la

carica

totale superficiale deve essere nulla

, come deve sempre essere una carica di pola-

rizzazione visti i meccanismi da cui ha origine. Se invece la polarizzazione non

è uniforme diciamo soltanto che pure all’interno del dielettrico si hanno cari-

che di polarizzazione, in quanto non si ha più la compensazione cui si è ac-

cennato prima. Però la somma delle cariche di polarizzazione superficiali e di

volume è sempre nulla.

L’attrazione di piccoli oggetti isolanti, per esempio pezzetti di carta o di poli-

stirolo, da parte di corpi carichi, come materiali dielettrici strofinati, si spiega con

il fenomeno della polarizzazione: il campo elettrostatico del corpo carico polarizza

l’oggetto che acquista un momento di dipolo elettrico

p

e il segno delle cariche è

+++

+

+

++++++++

++

+

+

+

– – – – – – – – – – – – –

– –

u

n

P

P

P

+

dq

p

dq

p

d

Σ

d

Σ

0

θ

θ

+

+

+

+

– –

E

F

P

r

Un pezzetto di polistirolo viene

attratto da una bacchetta elet-

trizzata.

Figura 4.44

Figura 4.45

Densità di carica di polarizzazio-

ne sulla superficie di un dielet-

trico di forma qualunque.