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Abbiamo già visto che la capacità di un condensatore sfe-

rico è

R

1

R

2

C

= 4

π ε

0

–––––––– .

(4.5)

R

2

R

1

Se si fa tendere

R

2

si ottiene

C

= 4

π ε

0

R

1

(4.7)

che può essere definita come

capacità di un conduttore sferico iso-

lato

. Si può in generale definire

un conduttore isolato come un con-

densatore con un’armatura posta all’infinito

. Se il conduttore ha

una carica +

q

, la carica –

q

si forma per induzione all’infinito, di-

stribuita su una superficie infinita e perciò con densità nulla.

In tal senso la presenza della seconda armatura ha come ri-

sultato l’aumento della capacità del sistema, che va attribuito

all’aumento dell’influenza tra le due armature.

Possiamo vedere quantitativamente tale effetto così: se la

distanza tra le due armature sferiche diventa piccola rispetto ai

raggi, cioè se

h

=

R

2

R

1

<<

R

1

R

2

=

R

,

la capacità del condensatore si scrive

R

2

ε

0

Σ

C

= 4

π ε

0

–– = ––––

(4.8)

h

h

con

Σ

= 4

π

R

2

area delle armature. La capacità cresce all’au-

mentare di

Σ

e al diminuire di

h

.

Per fissare un ordine di grandezza, se

Σ

= 1 m

2

e

h

= 1 mm,

la capacità del condensatore sferico (

R

= 0.282 m) è

8.85 · 10

–12

· 1

C

1

= –––––––––––– = 8.85 · 10

–9

F = 8.85 nF .

10

–3

La capacità di una sfera isolata di raggio

R

= 0.282 m è

C

2

= 4

π ε

0

R

= 3.13 · 10

–11

F = 31.3 pF = 3.5 · 10

–3

C

1

.

E

SEMPIO

4.2

Capacità di un condensatore sferico

Si tratta di una unità di misura molto grande, come vedremo. Nella pratica si usano i sot-

tomultipli:

millifarad

mF = 10

–3

F

microfarad

μ

F = 10

–6

F

nanofarad

nF = 10

–9

F

picofarad

pF = 10

–12

F

In base alla (4.5) la costante dielettrica del vuoto definita da (1.4)

ε

0

= 8.86 · 10

–12

C

2

/

Nm

2

, viene espressa più comunemente come

ε

0

= 8.86 pF/m (C

2

/Nm

2

= F/m).

Le armature di un condensatore cilindrico sono due por-

zioni di superficie cilindriche coassiali, una di raggio

R

1

e l’al-

tra di raggio

R

2

>

R

1

, di eguale lunghezza

d

grande rispetto ai

raggi. Si realizza così un’ulteriore situazione di conduttore

all’interno di un altro conduttore cavo, con induzione appros-

simativamente completa. Se si escludono i tratti estremi,

nell’intercapedine cilindrica tra

R

1

e

R

2

il campo elettrostatico

è radiale, secondo (3.18),

λ

E

(

r

) = ––––––

u

r

,

2

π ε

0

r

e la differenza di potenziale tra le armature, esempio 3.19, è

λ

dr

λ

R

2

V

1

V

2

=

R

2

R

1

E

·

d

r

= –––––

R

2

R

1

––– = ––––– ln ––– .

2

π ε

0

r

2

π ε

0

R

1

La carica per unità di lunghezza

λ

è pari a

q

/

d

e quindi

q

2

π ε

0

d

C

= ––––––– = –––––– .

(4.9)

V

1

V

2

R

2

ln –––

R

1

Se

h

=

R

2

R

1

è molto minore dei raggi, sviluppiamo in se-

rie il denominatore arrestandoci al primo termine,

R

2

R

2

R

1

R

2

R

1

h

ln ––– = ln 1 + ––––––– = ––––––– = ––– ,

R

1

R

1

R

1

R

per cui la capacità diventa

2

π ε

0

d R

ε

0

Σ

C

= –––––––– = –––– ,

(4.10)

h

h

E

SEMPIO

4.3

Capacità di un condensatore cilindrico

4.3 Condensatori

77