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4.2 Conduttore cavo. Schermo elettrostatico

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Una verifica sperimentale dell’azione di schermo perfetto di un conduttore cavo

è la seguente; si introduce, figura 4.14a, una sferetta conduttrice con carica +

q

sup-

portata da un filo isolante dentro una cavità conduttrice con apertura molto piccola

e si misura con un elettroscopio collegato alla superficie esterna la carica indotta, che

risulta essere +

q

, figura 4.14b. Se muoviamo la sferetta carica all’interno della cavità,

facendo variare in tal modo il campo elettrostatico all’interno e la distribuzione di ca-

rica sulla parete interna della cavità, l’elettroscopio

non segnala

alcuna variazione,

nemmeno se caliamo la carica fino a toccare il fondo, figura 4.15c. Estraendo infine

la sferetta, figura 4.14d, l’elettroscopio rimane carico. Successivamente poniamo un

elettroscopio carico all’interno della cavità, che esternamente può essere carica o

scarica e avviciniamo un corpo carico inmodo da variare la distribuzione della carica

esterna: si osserva che la deviazione dell’elettroscopio rimane inalterata. In effetti un

conduttore cavo scherma lo spazio interno dallo spazio esterno nei due sensi.

Non è necessario che lo schermo sia compatto: esso può avere delle piccole

aperture o una struttura a rete; la presenza di queste discontinuità non si avverte a

distanze grandi rispetto alle loro dimensioni.

Gli schermi elettrostatici trovano applicazione in laboratorio quando si devono

eseguire determinate misure elettrostatiche o più in generale, quando si vuole

schermare una strumentazione da disturbi elettromagnetici esterni: in effetti, an-

che in caso di campi variabili, si ha un’azione di schermo, pur se non completa-

mente efficiente. Una rete metallica, ben collegata conduttivamente alla terra, in-

serita nei muri di un edificio lo scherma dalle scariche atmosferiche.

È interessante ricordare che l’azione di schermo elettrostatico venne scoperta

da Franklin nel 1755 e completamente verificata da Faraday nella prima metà

dell’ottocento; già nel 1773, dodici anni prima che venisse effettuato l’esperi-

mento di Coulomb, Cavendish dedusse dalle proprietà di schermo sperimentate

in laboratorio che l’esponente della legge, detta poi di Coulomb, doveva essere

n

= 2 ± 0.02. In effetti gli esperimenti di precisione per la misura dell’esponente di

r

nella legge di Coulomb continuano a basarsi sulla verifica dell’azione di schermo

elettrostatico, come mostrato in figura 4.16. Si fa variare tramite un generatore

G

il potenziale del conduttore esterno cavo e si misura la differenza di potenziale tra

+

+

+

+

+

+

+ + +

+

+

+

+

+

+

+ +

+

+

+

+

+

+

+ + +

+

+

+

+

+

+

+ +

+

+

+

+

+

+

+ + +

+

+

+

+

+

+

+ +

+

+

– – –

– –

V

G

+

+

+

+

+

+ + + +

+

+

+

+

+

+

+

+

+

+

+

+

+

+

+ +

+

+

Elettroscopio carico all’interno

di una cavità schermato dalle

perturbazioni elettriche esterne.

Figura 4.15

Schema di un esperimento per

la determinazione precisa del-

l’esponente della distanza

r

della

legge di Coulomb.

Figura 4.16

Esperimento sull’induzione completa tra due conduttori isolati.

Figura 4.14

(a)

(c)

(b)

(d)