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Capitolo 1

Dall’Educazione fisica alle Scienze motorie

9

proposta Menabrea non ebbe seguito, ma più tardi fu ripresa e realizzata dal

ministro Casati

3

nel 1859 e successivamente dal ministro Coppino nel 1876.

La legge Casati, articolata in cinque Titoli suddivisi in 379 articoli, sancì anche

l’

istituzione dei primi corsi magistrali di ginnastica

a Torino e a Genova nel 1861 ed

a Napoli nel 1864. Questi corsi erano rigorosamente maschili. Solo nel 1867,

sempre a Torino, venne istituito un corso femminile, della durata di due mesi,

riservato alle allieve in possesso di diploma di maestra elementare. Si trattò

delle prime iniziative per la formazione delle insegnanti.

Successivamente, nel 1878, il ministro De Sanctis

4

operò una revisione organica

delle frammentarie disposizioni legislative sin allora emanate, disponendo una

regolamentazione, per legge, dell’ordinamento, dei mezzi, dei programmi e

del lavoro degli insegnanti necessario per impartire un adeguato insegnamento

della disciplina. L’iter parlamentare fu abbastanza difficile ma il Ministro riuscì

a far rendere obbligatorio l’insegnamento della

ginnastica

educativa

nelle scuole

secondarie, normali, magistrali ed elementari. La legge considerò la ginnastica

caratterizzata da finalità altamente educative pur se ancora contraddistinta da

impostazioni militaresche.

Ancora nel 1878 il ministro della Pubblica Istruzione Martini nominò una

Commissione, presieduta dal sen. Todaro, per lo studio di un programma

di insegnamento dell’Educazione fisica e la vera innovazione risultò la

denominazione ufficiale

Educazione fisica

in luogo di

ginnastica

.

La differenziazione per sesso delle attività ginniche nell’Italia unita, risultò

evidente quando furono istituiti i corsi di ginnastica femminile, definita

calistenica

, in contrapposizione a quelli maschili di tipo militaresco. La

femminile aveva come fine sia lo sviluppo della bellezza e della forza, che quello

compensativo per i paramorfismi e i dismorfismi della colonna vertebrale,

nonché la finalità di indurre positivi effetti psichici evidenziati dal beneficio

temperamentale e caratteriale. Attraverso queste attività

numerose donne

furono indotte a superare la ritrosia sociale e a sottrarsi alla sedentarietà della

vita familiare che era diffusa a quel tempo. Un altro impulso fondamentale

alla diffusione delle discipline fisiche, fu dato dalla nascita di alcune società

sportive, come la

Società Ginnastica Torinese,

sorta come applicazione delle idee

dell’Obermann e istituita dal conte Ricardi di Netro, delle Federazioni sportive

e delle Scuole Magistrali e Normali per la formazione di maestri ed insegnanti.

Tra le Federazioni sportive sono da ricordare la

Federazione Ginnastica d’Italia

,

fondata nel 1859 ed eretta in Ente Morale nel 1896 (alla cui presidenza onoraria

fu nominato per un periodo Vittorio Emanuele III), la

Scuola Magistrale Militare

di Scherma

che si affiliò alla FIS (Federazione Italiana Scherma) nel 1913; la

FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio)

fondata nel 1898 e la

FISA (Federazione

Italiana Sport Atletici)

fondata nel 1907

5

.

3

Legge n. 3725 del 13 novembre 1859, su

Gazzetta Piemontese

n. 285 del 18 novembre 1859 (in

vigore dal 1° gennaio 1860).

4

Legge n. 4442 del 7 luglio 1878.

5

Cfr. Enrile E. (a cura di),

Dizionario dello Sport

, Ed. Paoline, Roma 1977.