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edises

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Capitolo 1

Dall’Educazione fisica alle Scienze motorie

15

giungimento di un’emancipazione che, date le condizioni politiche del Paese

e la mentalità ancora prevalente, appariva sempre più difficile da ottenere. La

prevalenza del ruolo di moglie e madre rispetto al ruolo pubblico, sebbene de-

limitato come quello dell’attività fisica nelle organizzazioni di massa, è compro-

vata dal fatto che le donne erano giustificate a disertare le adunanze ginniche

per cause di natura familiare.

Il regime continuò a perseguire i suoi fini politico-propagandistici riuscendo a

far accettare le adunanze ginniche come momento di lavoro fisico, importanti

per le sorti della nazione. Dal 1927 in poi fu altresì enfatizzata la partecipazione

ai Giochi Olimpici e ai Campionati mondiali di calcio, due occasioni sportive

cariche di significato poiché il regime vedeva in esse l’occasione di poter

valorizzare e pubblicizzare, anche agli occhi degli altri Paesi e attraverso un

confronto competitivo, le presunte doti di grandezza e di forza del popolo

italiano. Non è un caso che la vittoria nei Campionati mondiali di calcio del

1934, disputati in Italia, e quella nei Campionati del 1938, svoltisi in Francia,

fecero crescere il consenso interno ed accrebbero il prestigio del Paese nei

confronti della Germania. I vincoli di cooperazione in politica estera tra le due

Nazioni ebbero occasione di consolidarsi, tra l’altro, durante i Giochi Olimpici

di Berlino del 1936

22

.

«

Sull’onda della crescente considerazione che l’esercizio fisico veniva conquistando nel

1934 sorse, sul modello di quellamaschile, 1’“Accademia Femminile” di Educazione fisica

di Orvieto per la formazione delle insegnanti. Successivamente l’ONB fu incorporata

nella “Gioventù Italiana del Littorio” (GIL) e anche l’Educazione fisica confluì tra le

competenze di quest’ultima organizzazione. L’assorbimento avvenne in forza del decreto-

legge 27 ottobre 1937, col quale fu anche soppresso il Sottosegretariato per l’Educazione

fisica e giovanile, che era stato istituito presso il Ministero dell’Educazione Nazionale

nel 1929. Fecero parte della GIL i giovani di ambo i sessi, dai 6 ai 21 anni, inquadrati

nelle organizzazioni dei Figli della Lupa, Balilla, Avanguardisti, Giovani Fascisti,

Piccole Italiane, Giovani Italiane, Giovani Fasciste

...»

23

. Le organizzazioni, tutte

fortemente gerarchizzate, istituite per suddividere per sesso e per età gli

italiani, furono regolamentate con specifici statuti. La volontà di inquadrare

rigidamente gli italiani in specifiche organizzazioni sin dalla tenera età era

in questa fase un programma ormai affermato che aveva codificato anche

gli aspetti minimi della partecipazione di massa (ad esempio rendendo

obbligatorie le divise durante le adunate ginniche). Naturalmente anche

per le organizzazioni maschili furono emanate disposizioni e regolamenti in

materia, che risultarono ancora più rigidi perché finalizzati ad un successivo

addestramento di tipo militare. L’istituzione delle Accademie di Educazione

fisica di Roma e di

Orvieto

, per le donne, risultò molto importante in quanto

sancì ufficialmente il ruolo di spicco che il fascismo attribuiva al settore

ginnico-sportivo. Con tali istituzioni gli insegnanti avevano l’opportunità

22

Sull’argomento si vedano:

Almanacco illustrato del calcio italiano

, Panini, Modena 1974;

II libro

dell’atletica leggera

, Garzanti, Milano 1979.

23

Cfr. Salvatorelli L., Mira G.,

Storia del Fascismo

, op. cit., pag. 747.