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Parte Prima

Le Scienze motorie e sportive negli ordinamenti scolastici

www.

edises

.it

di usufruire di un regolare corso di studi che da biennale, col trascorrere

degli anni, divenne triennale. «

Le due accademie di Educazione fisica di Roma

e di Orvieto

– ricorda Di Donato –

passano alla GIL e la legge 22 maggio 1939,

n. 866, conserva loro il grado universitario e l’autonomia didattica, disciplinare ed

amministrativa. Il corso degli studi è portato a 3 anni. Nuovo Rettore dell’Accademia è

Nicola Pende, professore ordinario dell’Università di Roma»

24

.

Gli studi di Nicola Pende.

Pende fu una figura molto importante nel processo

di sviluppo dell’Educazione fisica così come altri studiosi, tra i quali il Viola e il

De Giovanni. Egli si dedicò particolarmente agli studi di

Biotipologia

e sostenne

che l’accrescimento corporeo è legato all’attività delle ghiandole endocrine.

Se il funzionamento di queste ghiandole è perfettamente equilibrato e

ritmico, l’individuo beneficia di un sano processo di crescita; viceversa se c’è

disarmonia tra i due gruppi di ghiandole (anaboliche e cataboliche) si verifica

una situazione patologica e quindi di

cattiva crescita

. La legge in cui si traduce

questa teoria è denominata «

Dell’attività ritmica ed equilibrata delle due costellazioni

ormoniche e morfogenetiche»

25

.

Gli studi di Pende e di altri clinici insigni su questi temi giovarono alla causa

dell’Educazione fisica che ottenne ancora maggiore considerazione da parte

del regime. Come osserva Massaro, negli ultimi anni che precedettero la

guerra «

Fu operata una rigorosa forma di controllo sull

insegnamento, sugli esami, sul

rendimento generale di tutta l’organizzazione (scolastica) il che, oltre a far il bene dei

giovani, valse anche a richiamare l’attenzione degli uomini della scuola sul problema

della ginnastica e della sua importanza igienica ed educativa

»

26

. In ambito scolastico,

la GIL, nella sua attività associativa, si occupò di tutti gli ordini di scuola e

mostrò di tenere in grande considerazione il principio che la crescita e il

consolidamento fisico sono strettamente connessi alla maturazione psichica.

A livello universitario, invece, erano i

GUF (Gruppi Universitari Fascisti)

ad

occuparsi dell’addestramento sportivo e militare dei giovani. Come si legge in

un documento dell’epoca reperito presso l’Archivio Centrale dello Stato «

Oltre

un milione di giovani, dai 18 ai 21 anni, il 90 per cento del totale, sono inquadrati

nei Gruppi dei Fascisti Universitari e nei Fasci giovanili di combattimento. Allorché fu

compiuta la Marcia su Roma avevano dai 4 ai 7 anni. Portano ora nel fisico, ma

ancor più nello spirito, nettamente, l’impronta del tempo di Mussolini. (...) L’attività

delle Organizzazioni giovanili è andata sempre più intensificandosi, secondo un piano

organico prestabilito. I giovani vivono la vita delle loro formazioni sportive, militari,

politiche, culturali ed artistiche

»

27

.

Nel contesto dell’attività di propaganda ginnica, il regime utilizzò, sotto

il profilo psicologico, diverse forme di coinvolgimento per i due sessi. Per i

24

Cfr. Di Donato M.,

Storia dell’educazione fisica e sportiva

, op. cit., pag. 195.

25

Pende si dedicò anche allo studio del rapporto tra i caratteri biologici e medici della femminilità

e la cultura femminile. Si veda Pende N.,

Femminilità e cultura femminile

, in “Gerarchia”, maggio 1941.

26

Cfr. E. Massaro,

Disegno storico dell’educazione fisica

, op. cit., pag. 165.

27

A.C.S., Segreteria particolare del Duce,

Carteggio riservato

, busta 31.