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Parte Prima
Le Scienze motorie e sportive negli ordinamenti scolastici
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edises
.it
Massaro scrive in proposito: «
In seno alla nuova organizzazione (ONB) l’Educazione
fisica rinacque a nuova vita; infatti fu innanzitutto fondata l’Accademia di Educazione
Fisica con sede in Roma, con ordinamento universitario e con riconoscimento giuridico
degli studi; poi fu istituito il controllo dell’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e
grado; infine furono promossi tutti gli studi necessari e le opere utili, affinché la gioventù
potesse beneficiare d’una sana razionale cultura fisica
»
15
.
Furonocodificatedelleregolecheprevedevanolasuddivisionedibambiniegiovani
per fasce d’età in modo tale che, in occasione delle periodiche adunate, gli allievi
fossero in grado di eseguire esercizi ginnici di grande effetto coreografico
16
. A tal
proposito è importante ricordare il
sabato fascista
, istituito in contrapposizione al
week-end
anglosassone, giornata dedicata all’attività fisica e alle manifestazioni di
massa a cui erano tenuti a partecipare tutti gli italiani. Il sabato fascista, istituito
il 16 giugno 1935, era destinato specificamente all’educazione militare, politica e
sportiva degli italiani
17
. L’Educazione fisica fu citata esplicitamente anche nella
IV
18
e nella VI
19
dichiarazione della Carta della Scuola
20
.
Il ruolo della donna.
Nella filosofia fascista il ruolo della donna riveste un’im-
portanza fondamentale ai fini dell’opera di propaganda e di organizzazione
del consenso. I due aspetti, in apparenza antitetici, di
massaia
, cioè di madre
e di moglie, e di
atleta
sono in realtà l’espressione della volontà del regime
di identificare l’attività ginnica sia come veicolo promozionale, come aspetto
della coreografia e dei riti dell’Italia fascista, sia come presupposto eugenetico
indispensabile per la procreazione di individui sani e forti. Nonostante questa
apparente considerazione delle donne, il regime, di fatto, tendeva alla loro
estromissione dalla vita pubblica, anche se raggiunse tale scopo solo parzial-
mente. Esaminando i programmi ginnici, tuttavia, la differenziazione tra ma-
schi e femmine emergeva in modo palese poiché gli esercizi dei maschi erano
finalizzati ad un successivo addestramento militare, mentre quelli delle fem-
mine erano volti all’esaltazione delle doti di grazia e di portamento, con un
allenamento di natura coreografica e di supporto
21
. Le donne considerarono
la partecipazione all’attività ginnica come una tappa importante verso il rag-
15
Cfr. Massaro E.,
Disegno storico dell’Educazione Fisica
, L’Ateneo, Napoli 1986, pag. 164 e ss.
16
Cfr. Finocchiaro G., Mosca L.,
Educazione fisica e sportiva scolastica. Storia, leggi, regolamenti ed or-
ganizzazione,
Loescher, Torino 1979.
17
Cfr. Salvatorelli L., Mira G.,
Storia del Fascismo
, Einaudi, Torino 1963, pag. 745.
18
«
L’Educazione Fisica attuata nella scuola dalla G.I.L., asseconda e favorisce procedendo per gradi, le leggi
della crescenza e del consolidamento fisico in uno col processo psichico. La tecnica degli esercizi tende ad ottenere
armonia di sviluppo, validità d’addestramento, elevazione morale, fiducia in sé, alto senso della disciplina e
del dovere. Nell’ordine universitario i G.U.F. provvedono all’addestramento sportivo e militare dei giovani
».
19
«
Studio, esercizio fisico e lavoro forniscono alla Scuola i mezzi per saggiare le attitudini, indirizzo culturale
e professionale, costituiscono i suoi compiti preminenti al fine di provvedere secondo ragione e necessità alla
preparazione degli uomini capaci di affrontare i problemi concreti della ricerca scientifica e della produzione. Il
principio della selezione opera di continuo nella scuola, a salvaguardia della sua funzione e della particolarità
dei suoi istituti…
».
20
A.C.S., Segreteria particolare del Duce,
Carteggio riservato
, busta 32.
21
Cfr. Isidori Frasca R.,
E il Duce le volle sportive
, Patron, Bologna 1983.