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Parte Prima

Le Scienze motorie e sportive negli ordinamenti scolastici

www.

edises

.it

oggi conosciuto e praticato in tutto il mondo. Ling, convinto osservatore dei

mutamenti corporei determinati dal movimento, raccomandava di evitare

l’insorgenza di forme patologiche nei giovani dovute a scarso movimento o ad

un confuso sforzo di muscoli.

Il rinnovato interesse per l’esercizio fisico si diffuse, in seguito, anche in Francia

e in Inghilterra.

In Inghilterra dapprima si diffusero i metodi dello svizzero Enrico Clias (1782-

1847) e successivamente furono sviluppate pratiche e attività all’aperto come il

nuoto e il canottaggio.

La ginnastica francese fu invece influenzata dal metodo tedesco e da quello

svedese.

1.1.4.

L’Ottocento: il movimento ginnastico italiano

In Italia la ginnastica, prevalentemente a carattere militare, fu introdotta all’ini-

zio dell’Ottocento nel Regno Sabaudo per l’addestramento dell’esercito pie-

montese.

La predisposizione dei vertici militari a favorire la diffusione di tale attività, si

concretizzò nel 1833 quando a Torino fu chiamato il maestro svizzero Rodolfo

Obermann (1812-1869) come istruttore dei reparti artiglieri e pontieri. Nello

stesso anno e nella stessa città di Torino fu aperta la prima palestra d’Italia. Il

momento storico era particolarmente indicato per lo sviluppo della ginnastica:

il piccolo Piemonte si preparava alla guerra contro il potente Impero austriaco

per la libertà e l’unità dell’Italia. Illustri e medagliati ufficiali si dedicarono alla

nuova attività fisica ed il generale Lamarmora, convinto assertore dell’

importanza

dell’esercizio fisico nella preparazione del futuro soldato

, introdusse la ginnastica come

insegnamento obbligatorio nella scuola degli allievi sottufficiali dei bersaglieri.

Il carattere innovativo dell’attività venne evidenziato dalle lezioni di Obermann,

allievo di Spiess, che aveva maturato una specifica preparazione con lo

studio e l’addestramento nelle scuole tedesche. Egli sollecitò un pubblico

riconoscimento dell’importanza della pratica ginnica nel Regno Sabaudo

e ciò si verificò negli anni successivi in maniera più formale che sostanziale,

quando, sotto la spinta dell’opinione pubblica e delle società ginnastiche,

fu promulgata la legge Casati nel 1859: «

Con la Casati la ginnastica è prescritta

come materia di insegnamento nell’ordine degli studi secondari, benché con la nota

indefinitezza normativa tipica di quella legge

»

2

.

Il largo consenso dei patrioti e della nobiltà torinese indusse anche lo stesso re

Carlo Alberto ad affidare i figli Vittorio e Ferdinando alle cure dell’Obermann

perché «

attraverso i salutari esercizi fisici si ritemprassero e si irrobustissero

». Nel 1844,

per merito del barone Gamba e del conte Ricardi di Netro, si costituì a Torino

la prima società ginnastica e nel 1858 l’on. Menabrea propose che la ginnastica

facesse parte del programma d’insegnamento delle pubbliche scuole. La

2

Cfr. Bonetta G.,

Igiene e ginnastica femminile nell’Italia liberale,

in Soldani S. (a cura di),

L’Educazio-

ne delle donne

, Franco Angeli, Milano 1989, pag. 275.