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Premessa

 Didattica oggi e didattica dell’informatica  

9

1.5

 La didattica metacognitiva

Lo studente, quindi, mette in atto una serie di strategie finalizzate ad organizza-

re, a comprendere e a memorizzare il materiale di studio. Le strategie di studio

sono le procedure cognitive che nel loro insieme costituiscono il

metodo di

studio

di uno studente. Le strategie sono attività potenzialmente consapevoli

e controllabili e questo richiama il fatto che non solo gli aspetti cognitivi, ma

anche quelli metacognitivi hanno un ruolo fondamentale nell’apprendimento.

La

didattica metacognitiva

è un modo di fare scuola che utilizza deliberatamente e si-

stematicamente i vari concetti e le metodologie derivati dagli studi sulla metacognizione.

L’obiettivo della didattica metacognitiva è quello di offrire agli alunni l’oppor-

tunità di imparare ad interpretare, organizzare e strutturare le informazioni

ricevute dall’ambiente e di riflettere su questi processi per divenire sempre

più autonomi nell’affrontare situazioni nuove. La novità significativa dell’ap-

proccio didattico metacognitivo sta nel fatto che l’attenzione dello studente e

dell’insegnante non sono tanto rivolte all’elaborazione di materiali e di metodi

nuovi per “insegnare come fare a…”, quanto a formare quelle abilità mentali

superiori che vanno al di là dei semplici processi cognitivi primari (quali legge-

re, calcolare, ricordare ecc.). Questo andare “al di là” della cognizione significa

innanzi tutto sviluppare nel soggetto la consapevolezza di quello che sta facen-

do, del perché lo fa, di quando è opportuno farlo e in quali condizioni. L’ap-

proccio metacognitivo tende anche a formare le capacità di essere

gestori diretti

dei propri processi cognitivi, dirigendoli attivamente con proprie valutazioni e

indicazioni operative.

In questo modo di far didattica, le componenti di strategicità e di autoregola-

zione sono sostenute da un insieme di aspetti emotivo-motivazionali in cui as-

sumono un ruolo centrale le idee che lo studente possiede sulla propria mente

che apprende, la fiducia che ha verso le proprie abilità, gli obiettivi di studio

che si pone e le cause a cui attribuisce il proprio successo e insuccesso nello

studio (

attribuzioni

).

Non bisogna dimenticare, inoltre, che l’approccio metacognitivo abbraccia

anche un ulteriore fattore che, se non preso seriamente in considerazione,

potrebbe inficiare l’intero processo di apprendimento: l’

autoconsapevolezza

,

che si lega strettamente all’

autostima

.

L’autoconsapevolezza deve basarsi sulla distinzione tra la valutazione di se stes-

so come persona e la valutazione del proprio comportamento; tenere questi

due ambiti uniti potrebbe creare delle difficoltà di autostima. È importante,

infatti, osservare il comportamento in sé e mai la persona, e poter offrire delle

modalità di confronto positivo tra le strategie che risultano non efficaci e quel-

le invece che lo sono, ed insegnare alla persona ad autointerrogarsi sul proprio

modo di procedere. È, quindi, importante imparare (e insegnare) a porsi do-

mande come: “Sono concentrato?”, “Sto iniziando a stancarmi?”, “Come faccio