

Capitolo 5
La motivazione e l’automotivazione
5.1
La motivazione
Il tema della motivazione, anche nella realtà professionale, è certa-
mente uno dei più ricorrenti e affascinanti. Vi può essere, però, il
pericolo di un’illusione, quella di ricercare, inconsciamente, una
ri-
cetta universale
in grado di dare una risposta, pronta e facile, a tutte le
situazioni della vita. Sicuramente, quest’atteggiamento è destinato a
portare ad una delusione tanto più profonda quanto più forte è stata
la speranza in una soluzione rapida e definitiva.
In altri termini, prima di affrontare il tema della motivazione (per-
sonale o professionale), come del resto tutti temi di
natura psicologica
,
è utile, anzi necessario, comprendere e ricordare che i comporta-
menti legati ai problemi interiori devono essere a lungo osservati e
analizzati nelle loro cause ed espressioni per essere poi interpretati
correttamente.
La tentazione di trattare i fenomeni psicologici allo stesso modo di
quelli fisici è sempre in agguato; di fatto, mentre i primi sono definiti
come
qualità
, ossia realtà solo indirettamente osservabili e percepi-
bili (appunto attraverso i comportamenti), i secondi si presentano
come
quantità
, cioè realtà che cadono direttamente sotto la perce-
zione sensoriale.
Se la condotta e i comportamenti sono osservabili per la loro fisicità,
la motivazione non lo è. In questo senso, la dinamica dei processi
mentali si deduce dall’osservazione dei comportamenti stessi, che la
riflettono, e solo successivamente è possibile interpretarla. La radice
della differenza sta proprio nella stessa natura umana, che si presen-
ta come un’
essenza mista
: un corpo animato e un’anima (o principio
di sviluppo e di attività) incarnata.
Come osserva Piero Viotto: “Non vi è uno spirito libero accanto ad
un corpo determinato, ma una unità fisico-spirituale costituita non
da due elementi, il corpo e lo spirito, ma da due aspetti, il corpo e
lo spirituale, proprio come un dipinto è tutto intero un complesso