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Lo sviluppo professionale dei docenti

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Polonia ed il Portogallo hanno saputo interessarsi alle questioni educative,

didattiche e scolastiche tanto da ridurre sensibilmente l’inefficacia e miglio-

rare la qualità e l’equità delle loro istituzioni educative. In Germania il go-

verno federale ha saputo investire nella scuola in seguito ad un dibattito che

per mesi ha coinvolto il mondo politico e non è un caso che questo Paese

sia considerato la locomotiva europea anche in un momento di forte crisi

economica mondiale.

 Una via d’uscita: la gestione corretta della classe

La via di uscita in una situazione della scuola italiana molto difficile è la

scuola. Se vogliamo incidere positivamente sulle nuove generazioni è ne-

cessario prendere atto che solo la scuola con i suoi insegnanti è in grado

di rappresentare una speranza per il nostro Paese, una scuola che abbia i

suoi attori, gli insegnanti, consapevoli del loro ruolo e della loro missione,

intenzionalmente volti al bene dei ragazzi, molto preparati sul piano relazio-

nale, competenti sul piano tecnico-disciplinare, molto abili sul piano della

gestione della classe.

I mille problemi che inevitabilmente i ragazzi portano in classe obbligano

gli insegnanti a cambiare radicalmente il loro modo di insegnare; infatti, le

problematiche personali degli allievi sono così difficili e complesse che, per

arrivare ad offrire ad ognuno di loro una prospettiva educativa e azioni di-

dattiche in grado di intercettare le loro esigenze, è necessario essere capaci

di gestire la classe, molto capaci.

I capisaldi di una corretta gestione sono molteplici e si possono così sinte-

tizzare:

1. Gestire la classe non significa imporre la disciplina.

2. Mettere al centro degli interessi le risorse degli allievi e non le loro pro-

blematiche.

3. Comprendere il grande ruolo delle relazioni.

4. Mettere in atto specifiche strategie di conduzione delle dinamiche di

classe.

5. Impostare correttamente la didattica.

Gestire la classe non significa imporre la disciplina

L’insegnante consapevole del proprio ruolo e preparato nell’affrontare un

gruppo classe complesso è cosciente che i problemi non si risolvono impo-

stando in aula una disciplina ferrea e assoluta. Le maniere forti, il clima di

classe tutto volto al mantenimento di un ordine precostituito, l’intervento

diretto e impostato sulla repressione e sul controllo del comportamento de-

gli allievi non danno senso ai nostri giorni. I risultati di un’azione educativo-