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Malattie biotiche ed abiotiche nella fase post-raccolta dell’uva da tavola
Dalle lesioni può fuoriuscire liquido e attraverso queste, nel corso della conservazione, possono insediarsi patogeni secon-
dari. Alcune cultivar, come Victoria e Alphonse Lavallée, sono molto suscettibili, particolarmente nei primi anni dell’im-
pianto per l’eccessiva vigoria delle piante. Squilibri idrici, umidità dell’aria elevata e piogge poco prima della raccolta
favoriscono lo sviluppo della fisiopatia, sia in campo, sia in postraccolta.
11.3.4
Imbrunimento della buccia
È una fisiopatia che si manifesta in campo, i cui sintomi, che possono aggravarsi nel corso della conservazione, consistono
in un lieve imbrunimento/arrossamento dell’epidermide e talvolta dei primi strati del parenchima sottostante della bacca di
uve a buccia bianca (ad es. “Italia”). Il sintomo non è uniforme ma interessa piccole aree isolate o confluenti, in genere rivolte
verso la parte esterna del grappolo (
Figura 11.10
)
.
Le cause predisponenti non sono ancora conosciute. Tra le varie ipotesi
formulate vi è quella dell’eccessivo utilizzo di azoto nitrico (i nitrati non verrebbero convertiti in ioni ammonio per essere
poi incorporati negli aminoacidi, ma assorbiti tal quale e accumulati) e di fattori di stress (caldo eccessivo, squilibri idrici,
carenza o eccesso di elementi nutritivi, etc.) che andrebbero a influenzare gli equilibri ormonali della pianta (incremento di
produzione di etilene e di acido abscissico). Non è da escludere un coinvolgimento delle polifenolossidasi e un accumulo di
acetaldeide.
11
.4
ALTERAZIONI DI NATURA BIOTICA
11.4.1
Muffa grigia
La muffa grigia rappresenta la malattia più dannosa dell’uva da tavola in fase post-raccolta, grazie alla capacità del patoge-
no (
B. cinerea
) di adattarsi a condizioni ambientali molto diverse, comprese quelle presenti nelle celle frigorifere (Ippolito
e Nigro, 2009).
Sintomatologia ed epidemiologia.
I sintomi che sviluppano in post-raccolta su uva conservata a bassa temperatura sono
differenti da quelli osservabili su un grappolo attaccato in campo. In particolare, le bacche si presentano cosparse di nume-
rose piccole macule di colore marrone chiaro, con epidermide integra (
Figura 11.11
); quest’ultima, se toccata con le dita
si distacca molto facilmente (
slip-skin
) mettendo a nudo la polpa (
Figura 11.12
), oppure, se la bacca è sottoposta ad una
leggera pressione, subito si fessura, lasciando fuoriuscire liquido. Col tempo, le macule si ingrandiscono, confluiscono
e si estendono all’intera bacca, che eventualmente può fessurarsi. Inizialmente, sulle bacche colpite non si forma muffa;
successivamente, se l’umidità è molto elevata, sviluppa un tenue micelio biancastro senza la caratteristica fruttificazione
grigiastra. Solo quando i grappoli attaccati vengono portati a temperatura ambiente, in presenza di luce, in 1-2 giorni sul
Figura 11.
10
Bacche di uva con chiazze bru-
no-rossastre diffuse. Tale sintomo
porta al deprezzamento commer-
ciale del prodotto. Le cause non
sono ancora ben note.