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Malattie biotiche ed abiotiche nella fase post-raccolta dell’uva da tavola
del 3% nel primo caso e solo dello 0,3% nei grappoli tenuti a 21°C. Gli aspetti sopra esposti e, in particolare, la velocità di
deterioramento del grappolo alle alte temperature, mette in evidenza la necessità di abbassare quanto prima la temperatura
dell’uva dopo la raccolta mediante un uso corretto e tempestivo della pre-refrigerazione.
11.3.2
Distacco delle bacche
Il distacco delle bacche dal rachide può manifestarsi nel corso della raccolta, lavorazione, trasporto e
shelf-life
, con ingenti
perdite di prodotto. Alcune cultivar sono geneticamente predisposte, come la Thompson Seedless (uva sultanina), ma fatto-
ri ambientali possono aggravare il fenomeno, come trattamenti con ormoni alla pianta (acido gibberellico), squilibri idrici,
temperature elevate nel periodo della raccolta e ritardo della refrigerazione dopo la raccolta.
11.3.3
Screpolature delle bacche
Le bacche possono presentare micro o macrolesioni in prossimità del residuo stilare oppure del peduncolo, secondo linee
longitudinali oppure circolari. In quest’ultimo caso il sintomo viene generalmente chiamato “cerchietto” (
Figura 11.9
).
Figura 11.
8
Rachide di uva “Italia” disidratato
ed imbrunito per via della bassa
umidità dell’aria. Il fenomeno
è fortemente ridotto nell’uva
confezionata in buste di plastica
e dipende dal numero e dalla
dimensione dei fori di cui queste
sono dotate.
Figura 11.
9
Bacca di uva “Vittoria” con lesione
della buccia in prossimità del
peduncolo. Squilibri idrici, elevata
umidità dell’aria e piogge favori-
scono lo sviluppo della fisiopatia
che poi in fase di post-raccolta
potrà evolvere in marciume.