

236
Malattie biotiche ed abiotiche nella fase post-raccolta dell’uva da tavola
tabisolfito di sodio o di potassio, sotto forma di granuli,
contenuti in fogli di carta plastificata opportunamente
microforata (
Figura A1.1
). Questi generatori, poggiati
sull’uva previamente confezionata in sacchetti di polie-
tilene, liberano SO
2
in relazione all’umidità e alla tem-
peratura. Maggiori sono i valori di questi due parametri
e maggiore è la produzione del gas. In relazione a questo
aspetto, nonostante l’uva abbia una tolleranza all’anidri-
de solforosa più elevata rispetto a tutti gli altri ortofrutti-
coli freschi, un eccesso può risultare fitotossico. I sintomi
di fitotossicità si possono manifestare sotto forma di nu-
merose punteggiature, leggermente infossate e di colore
più chiaro rispetto al tessuto sano. Frequentemente però,
il sintomo decolorazione interessa l’intera bacca o, più
caratteristicamente, la parte della bacca prossima al pe-
duncolo, formando una sorta di calotta di pochi millime-
tri, di colore prima più chiaro del tessuto sano, poi marro-
ne, nel caso delle uve bianche (
Figura A1.2
) e di colore
giallo-verdognolo, poi marrone, nel caso delle uve nere. I
tessuti mostranti sintomi di fitotossicità e quelli sani sono
separati da una linea ben definita, di colore marrone scu-
ro. La zona preferenziale di penetrazione nel frutto, posta
fra il peduncolo e la bacca, spiega il particolare sintomo
“a calotta”, ma il gas può penetrare abbondantemente an-
che attraverso eventuali ferite, inducendo sintomi di fito-
tossicità nell’intera bacca. Nel caso della cv. Red Globe,
l’eccesso di SO
2
induce la formazione di microlesioni
(
hairlines
) che poi si ingrandiscono diventando ben visi-
bili a occhio nudo, attraverso cui il gas penetra e decolora
la buccia (
Figura A1.3
). L’eccesso di SO
2
porta, inoltre,
a una perdita di turgore e di sapore, che diventa piatto e
sgradevole. Anche il rachide può manifestare una legge-
ra decolorazione, ma questo sintomo, dal punto di vista
commerciale, è apprezzato. I danni da SO
2
dipendono
dalla cultivar, dalla fase di maturazione, dalla presenza di
lesioni e dalla temperatura a cui è conservata l’uva. Ri-
guardo a quest’ultimo aspetto, viene consigliato di inse-
rire i generatori di SO
2
nelle confezioni di uva racchiuse
Figura A1.
1
Generatore di anidride solforosa da meta-
bisolfito di sodio a doppio rilascio. Grazie
a una diversa permeabilità dei fogli di carta
che costituiscono il generatore, oppure alla
presenza di due formulati, viene prodotta
una prima quantità di SO
2
subito dopo il
confezionamento e successivamente il gas
viene generato lentamente fino alla fine della
conservazione.
Figura A1.
2
Bacche di uva bianca con sintomi di fitotossi-
cità da anidride solforosa, che consiste in
un imbrunimento di una porzione della bacca
(“calotta”) in prossimità del peduncolo. La
fitotossicità non è infrequente nell’uva frigo-
conservata per lunghi periodi.