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Potere dispersivo e potere risolutivo di un reticolo di diffrazione

645

risponde un solo colore (questo perché

l

R

< 2

l

V

). Invece negli spettri di ordine supe-

riore si ha sovrapposizione tra spettri di ordine diverso. Ad esempio, nella direzio-

ne

q

2

alla quale si osserva il massimo del secondo ordine della luce rossa si osserva

contemporaneamente il massimo del terz’ordine per la lunghezza d’onda

l

tale che

2

l

R

3

l

2

sen

q

2

= –––– = ––––

l

= –––

l

R

0.47

m

m ,

d

d

3

corrispondente al colore blu. Per questo motivo ai lati dei due spettri del prim’ordi-

ne, simmetrici rispetto al massimo di ordine zero e caratterizzati da una successio-

ne di colori dal violetto al rosso (sen

q

1,

V

< sen

q

1,

R

), non si vede riprodotta la stessa

successione di colori.

Da quanto detto risulta evidente la capacità del reticolo di diffrazione di analiz-

zare la composizione della luce che lo colpisce, proprietà sfruttata per studiare le

caratteristiche della sorgente luminosa. Allo scopo di discutere tale proprietà intro-

duciamo il potere dispersivo e il potere risolutivo del reticolo.

Potere dispersivo di un reticolo

Date due ondemonocromatiche le cui lunghezze d’onda differiscono di

d

l

, i due

massimi principali dello stesso ordine si formano a due angoli che differiscono di

d

q

. Si definisce come

potere dispersivo

o semplicemente

dispersione

di un reticolo

la grandezza

d

q

1

m

D

= –––– = ––– ––––––

,

(16.14)

d

l

d

cos

q

m

dove l’ultima eguaglianza è stata ottenuta ricorrendo a (16.11). La dispersione

aumenta al diminuire del passo del reticolo e, per un dato reticolo, all’aumentare

dell’ordine dello spettro.

Potere risolutivo di un reticolo

Per distinguere onde luminose con lunghezze d’onda molto vicine i massimi

principali relativi a queste lunghezze d’onda devono avere larghezza angolare più

piccola possibile. Il

potere risolutivo

si definisce seguendo il criterio di Rayleigh,

utilizzato nel paragrafo 16.3 per definire il potere separatore di una lente.

Consideriamo due lunghezze d’onda

l

1

e

l

2

, con

l

2

>

l

1

, e un reticolo di passo

d

con

N

fenditure; i massimi principali di ordine

m

e i minimi ad essi adiacenti si for-

mano agli angoli

l

1

l

1

l

1

sen

q

m

,1

=

m

––– , sen

q

'

m

,1

=

m

––– ± –––– ,

d

d Nd

l

2

l

2

l

2

sen

q

m

,2

=

m

––– , sen

q

'

m

,2

=

m

––– ± –––– .

d

d Nd

I due massimi sono appena risolvibili quando sono soddisfatte le condizioni

Dispersione

I

(

q

)

sen

q

l

1

m

–––

d

l

2

l

1

l

1

m

––– =

m

––– + –––

d d Nd

l

1

l

2

Figura 16.26