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Reticolo di diffrazione

641

16.5 Reticolo di diffrazione

Nei paragrafi precedenti abbiamo considerato la diffrazione di Fraunhofer pro-

dotta da un’apertura rettangolare o circolare e da un disco opaco. Se disponiamo in

modo regolare

N

fenditure rettilinee, ciascuna di larghezza

a

, equispaziate di una

distanza

d

, realizziamo un sistema di

N

sorgenti, la cui interferenza abbiamo già stu-

diato nel paragrafo 15.5 e nel quale dobbiamo però introdurre il fatto che a causa

della diffrazione l’intensità emessa da ciascuna sorgente ha l’andamento descritto

nel paragrafo 16.2.

Il dispositivo, chiamato

reticolo di diffrazione

, si può realizzare tracciando delle

linee parallele molto sottili su una lastra di vetro per mezzo di un opportuno utensile;

lo spazio che rimane tra una linea e la successiva costituisce una fenditura. La distan-

za

d

tra due fenditure è detta

passo

del reticolo e la larghezza complessiva è

Nd

.

Nella figura 16.20 un’onda piana di lunghezza d’onda

l

incide sul reticolo, che

sta in un piano d’onda (l’incidenza cioè è normale); dopo il reticolo si pone una lente

convergente e si osserva la figura di interferenza nel piano focale della lente. Fissato

un punto

P

sullo schermo, individuato dall’angolo

q

, l’intensità in

P

si calcola con

(15.21), in cui l’intensità

I

1

(

q

) della singola fenditura è data dalla (16.3) che riscri-

viamo:

p

a

sen

q

sen ––––––––

l

I

1

(

q

) =

I

0

[

––––––––––––

]

2

;

p

a

sen

q

–––––––––

l

I

0

è l’intensità a

q

= 0 ed è stato trascurato il contributo del fattore di inclinazione

f

(

q

), non importante per le considerazioni che vogliamo svolgere. Pertanto l’inten-

sità in

P

è

p

a

sen

q

N

p

d

sen

q

sen –––––––– sen ––––––––––

l

l

I

(

q

) =

I

0

[

–––––––––––––

]

2

[

–––––––––––––––

]

2

;

(16.10)

p

a

sen

q

p

d

sen

q

––––––––

sen

––––––––

l

l

Questa funzione è rappresentata nella figura 16.21 con

N

= 8, come nel terzo caso

della figura 15.27; usualmente si sintetizza il risultato dicendo che l’

intensità della

figura di interferenza è modulata dalla diffrazione.

reticolo

d

P

S

Figura 16.20

Intensità

interferenza

0

C B

A

1

2 3

l

–2 ––

a

l

–4 ––

d

l

–3 ––

d

l

–2 ––

d

l

2 ––

d

l

3 ––

d

l

4 ––

d

l

– ––

d

l

––

d

l

2 ––

a

l

– ––

a

l

––

a

diffrazione

Figura 16.21