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Limite di risoluzione delle lenti

639

1

D

r

= ––– = –––––––

(16.9)

a

R

1.22

l

è detto

potere risolutivo

o

separatore della lente

.

In figura 16.16 sono rappresentate le figure di diffrazione prodotte separata-

mente dalle due sorgenti in varie situazioni angolari:

a

>

a

R

curve risolte,

a

=

a

R

curve appena risolte,

a

<

a

R

curve non risolte. La linea tratteggiata mostra l’intensità

totale, ottenuta come somma dei due contributi.

Nel capitolo 17 descriveremo il funzionamento di alcuni strumenti ottici fonda-

mentali, quali il telescopio, il microscopio e lo stesso occhio umano. Un aspetto

qualificante è la capacità di separare, cioè di osservare come distinti, due punti lumi-

nosi separati, siano essi due stelle o due parti di una piccola struttura. Una conse-

guenza della discussione svolta finora è che una delle principali cause che limita la

risoluzione di una lente è la diffrazione, fatto intrinseco in quanto legato alla natura

ondulatoria della luce e quindi non eliminabile.

Esaminiamo adesso il potere separatore per i tre strumenti suddetti, considerati

come semplici lenti di apertura

D

e focale

f

.

Potere separatore di un telescopio

Il potere separatore (16.9) non dipende dalla distanza focale della lente, ma soltanto dalla

sua apertura, e migliora al crescere di questa.

La stessa formula è valida quando il fascio luminoso, invece di essere rifratto da una

lente, è riflesso da uno specchio sferico di apertura

D

e focale

f

. Il maggior telescopio ottico

a riflessione del mondo, situato sul Monte Palomar negli USA, ha

D

= 5 m: con

l

= 0.589 ·

10

–6

m

1

a

R

= 1.44 · 10

–7

rad 0.03” ,

r

= ––– = 6.95 · 10

6

rad

–1

.

a

R

Sia

a

R

che

r

dipendono dalla lunghezza d’onda, essendo peggiori le prestazioni con luce rossa

e migliori con luce violetta:

l

R

= 0.7 · 10

–6

m ,

a

R

= 1.71 · 10

–7

rad ,

r

= 5.85 · 10

6

rad

–1

,

l

V

= 0.4 · 10

–6

m ,

a

R

= 0.98 · 10

–7

rad ,

r

= 1.03 · 10

7

rad

–1

.

Potere separatore di un microscopio

In un microscopio invece della separazione angolare è più conveniente specificare la

distanza minima

s

tra due punti distinguibili. Se i due punti sono nel piano focale anteriore

dell’obiettivo (vedi paragrafo 17.8), essi sono visti sotto l’angolo

q

=

s

/

f

; utilizzando per

q

il valore numerico

a

R

otteniamo

f

f

s

=

f

a

R

= 1.22

l

––– = 0.61

l

––– .

D

R

Questa relazione viene scritta di solito in funzione dell’

angolo

f

di

accettanza

dell’obiettivo,

definito da sen

f

=

R

/

f

, per cui

0.61

l

0.61

l

0

s

= ––––––– = –––––––– ,

sen

f

n

sen

f

dove l’ultimo passaggio tiene conto della possibilità che l’oggetto e la parte frontale dello

strumento siano immersi in un mezzo con indice di rifrazione

n

;

l

è la lunghezza d’onda in

questo mezzo e

l

0

la lunghezza d’onda nel vuoto della luce usata per illuminare l’oggetto. Il

a

>

a

R

a

=

a

R

a

<

a

R

Figura 16.16

Potere risolutivo