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Diffrazione ad una fenditura rettilinea

635

Soluzione

Semilarghezza dell’immagine, distanza focale e angolo

q

a cui si ha il primo minimo

sono legati dalla relazione

D

x

f

tg

q

= ––––

tg

q

= 6.25 · 10

–3

.

2

Pertanto tg

q

sen

q q

= 6.25 · 10

–3

rad = 0.36° e da (16.4) con

m

= 1

l

––– = 6.25 · 10

–3

,

a

= 0.094 mm

159

l

.

a

È come se, per effetto della diffrazione, la fenditura fosse stata ingrandita del fattore

7.5/0.094 79.

Se volessimo

a

=

D

x

si troverebbe

a

2

= 2

f

l

; con i dati del problema

a

= 0.84 mm: per

tale valori di

a

l’immagine sarebbe larga quanto la fenditura.

D

x

q

f

Figura 16.7

Esempio 16.2

Un piccolo porto è completamente chiuso eccetto che per un’apertura larga

a

= 20 m.

Dall’esterno arrivano in direzione perpendicolare all’apertura onde con lunghezza

d’onda

l

= 1.4 m. Determinare i luoghi dei punti all’interno del porto nei quali il moto

ondoso è minimo.

Soluzione

Applichiamo alle onde marine la trattazione precedente, valida se sono rispettate le stes-

se condizioni geometriche. I minimi di intensità si osservano nelle direzioni date da

(16.4):

l

sen

q

=

m

––– = 0.07

m

,

q

1

= ± 4.0° ,

q

2

= ± 8.0° ,

q

3

= ± 12.1° , … ;

a

il massimo centrale è compreso tra + 4.0° e – 4.0°.

All’interno del porto l’intensità del moto ondoso diminuisce con la distanza dell’aper-

tura in quanto le onde secondarie sono circolari; inoltre l’intensità diminuisce forte-

mente con l’angolo, come si è visto.

a

2

q

1

Figura 16.8

Esempio 16.3

Una fenditura rettilinea larga

a

= 5 · 10

–2

mm è illuminata con luce bianca nella quale

sono presenti con la stessa intensità tutte le lunghezze d’onda dal rosso

l

R

= 0.7 · 10

–3

mm

al violetto

l

V

= 0.4 · 10

–3

mm. La figura di diffrazione si forma su uno schermo posto nel

piano focale di una lente con

f

= 50 cm. Descrivere l’immagine della fenditura.

Soluzione

Il centro dell’immagine è bianco in quanto in esso si realizza la condizione di massimo

di interferenza indipendentemente dalla lunghezza d’onda. Invece la variazione di

intensità sullo schermo e le posizioni dei minimi e dei massimi secondari dipendono

dalla lunghezza d’onda. Dato che in ogni caso

l

<<

a

, si può fare l’approssimazione

sen

q

tg

q q

e scrivere

f

q

=

x

, essendo

x

la posizione sullo schermo in corrisponden-

za all’angolo

q

. Pertanto

p

a

sen

q p

a

q p

a x

p

x

–––––––– –––––– = –––––– = 10

–4

––––

l l

f

l l