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te: quando si compone la velocità di un punto materiale con quella di un sistema di

riferimento, ovvero si osserva il moto da un diverso sistema di riferimento, non si

ottiene mai un valore maggiore o eguale a

c

se le velocità del punto e del sistema

sono entrambi minori di

c

.

Questo fatto va visto insieme ad un’altra circostanza fondamentale: dall’espres-

sione di

g

0

= (1 –

v

2

0

/

c

2

)

–1/2

, che partendo dal valore unitario assunto per

v

0

= 0 cresce

all’aumentare di

v

0

e tende all’infinito per

v

0

tendente a

c

(con

v

0

>

c

g

0

assumereb-

be un valore immaginario), si capisce che

la velocità della luce appare come un

valore limite non raggiungibile

. Per valori di

v

0

maggiori di

c

le (3.15) perderebbe-

ro significato e lo stesso succederebbe, come vedremo nel prossimo paragrafo,

anche per la quantità di moto e l’energia di un punto materiale.

Siccome noi possiamo sempre pensare che il sistema

O

' sia quello in cui è in

quiete un punto materiale che ha velocità

v

0

rispetto al sistema

O

, deduciamo in

definitiva che

la velocità di un punto materiale è sempre inferiore a c, in qualsiasi

sistema di riferimento inerziale

(essa può però essere molto vicina a

c

: la velocità

raggiunta dagli elettroni accelerati nella macchina LEP del CERN è inferiore a

c

di

circa 3 · 10

–10

m/s).

Un caso speciale è costituito dalla luce stessa, che ha velocità c in qualsiasi

sistema inerziale

, come abbiamo verificato; pertanto

non esiste un sistema inerzia-

le in cui la velocità della luce è eguale a zero

.

Accanto alle trasformazioni da

O

a

O

' vanno considerate le trasformazioni

inverse da

O

' a

O

; si tratta di ricavare

x, y, z, t

in funzione di

x

',

y

',

z

',

t

' nelle (3.15) e

di procedere in modo analogo nelle (3.16). Si trova

v

'

x

+

v

0

v

x

= –––––––––

v

0

x

=

g

0

(

x

' +

v

0

t

')

1 + –––

v

'

x

c

2

y

=

y

'

(3.17)

v

'

y

z

=

z

'

v

y

= ––––––––––––––

v

0

v

0

t

=

g

0

(

t

' + –––

x

'

)

g

0

(

1 + –––

v

'

x

)

c

2

c

2

v

'

z

v

z

= –––––––––––––

v

0

g

0

(

1 + –––

v

'

x

)

c

2

e si nota che le trasformazioni inverse hanno la stessa struttura, semplicemente

v

0

è

diventata –

v

0

, come era prevedibile a priori.

Trasformazione delle accelerazioni

Per trovare le formule secondo cui si trasforma l’accelerazione cominciamo

dalle componenti

a

x

=

d

v

x

/

dt

e

a

x

' =

d

v

'

x

/

dt

'. Abbiamo già visto che

dt

' =

g

0

dt

(1 –

v

0

v

x

/

c

2

); dalla prima delle (3.16) ricaviamo

d

v

x

(

v

x

v

0

)

v

0

d

v

x

1

d

v

x

d

v

'

x

=

––––––––– + –––––––––––––– = ––– ––––––––––––

v

0

v

0

2

v

0

2

1 – –––

v

x

c

2

(

1 – –––

v

x

)

g

2

0

(

1 – –––

v

x

)

c

2

c

2

c

2

Teoria della relatività. Trasformazioni di Lorentz

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