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moto di questi corpi che le leggi della meccanica sono state ricavate. Non è però

lecita l’estensione a fenomeni che comportino velocità prossime o eguali a quella

della luce, come risultò verso la fine dell’ottocento e come si verifica facilmente

operando con particelle microscopiche a livello atomico e nucleare. In queste situa-

zioni occorre ridefinire la quantità di moto e l’energia e utilizzare la legge del moto

F

=

d

p

/

d

t; accenneremo brevemente a questa meccanica relativistica nel successi-

vo paragrafo. Caratteristica saliente della nuova formulazione è che essa riproduce,

quando trattiamo i fenomeni ordinari, la formulazione newtoniana: infatti, se

v

0

è

molto minore di

c

,

g

0

vale a tutti gli effetti 1,

v

0

/

c

2

vale zero e le (3.15) diventano le

(3.11); analogamente le grandezze relativistiche, definite per qualsiasi velocità, si

riconducono alle usuali grandezze meccaniche per piccole velocità.

Vediamo adesso alcune prime conseguenze delle (3.15).

Trasformazione delle velocità

Nel sistema di origine

O

la velocità di un punto materiale ha le componenti

dx/dt

,

dy/dt, dz/dt

; nel sistema

O

' si hanno le componenti

dx

'/

dt

',

dy

'/

dt

',

dz

'/

dt

'.

Dalla prima e dalla quarta delle (3.15) ricaviamo

dx

dx

' =

g

0

(

dx

v

0

dt

) =

g

0

dt

(

––– –

v

0

)

=

g

0

dt

(

v

x

v

0

) ,

dt

v

0

v

0

dt

' =

g

0

(

dt

– –––

dx

)

=

g

0

dt

(

1 – –––

v

x

)

,

c

2

c

2

dx

'

v

x

v

0

––– =

v

x

' = ––––––––– .

dt

'

v

0

1 – –––

v

x

c

2

Per le altre due componenti si procede allo stesso modo e il risultato per le relazioni

tra le componenti della velocità di un punto misurate nei due diversi sistemi è

v

x

v

0

v

x

' = –––––––––

v

0

1 – –––

v

x

c

2

v

y

v

y

' = ––––––––––––––

(3.16)

v

0

g

0

(

1 – –––

v

x

)

c

2

v

z

v

z

' = –––––––––––––– .

v

0

g

0

(

1 – –––

v

x

)

c

2

Notiamo subito che se

v

0

<<

c

le (3.16) danno le (3.12).

Applichiamo le (3.16) al caso limite di un segnale luminoso che si propaga

lungo l’asse

x

con velocità

c

(

v

x

=

c

,

v

y

=

v

z

= 0); risulta

c

v

0

v

x

' = –––––––– =

c

,

v

y

' =

v

z

' = 0 ,

v

0

1 – –––

c

Teoria della relatività. Trasformazioni di Lorentz

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