

Le relazioni empatiche nel contesto educativo e formativo
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al mondo e traduce una nuova e diffusa modalità di attraver-
samento di una esistenza, concepita come
forma narcotizzante
dell’esistere
, assolutamente svincolata, non solo da legami, ma
da responsabilità e da qualunque veicolazione simbolico/va-
loriale significativa.
Resta di fatto che, seppure la natura dei legami può essere
più o meno vincolante, in misura maggiore o minore, richie-
de comunque un investimento di sé con principi morali, scel-
te valoriali, affetti, emozioni e sentimenti talvolta contrastanti
e non facilmente gestibili. Libertà, abbandono, dipendenza,
debolezza, fragilità, paura, desiderio, timore, muovono la
vita e la condizionano fortemente
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. La comunità tutta – e
quella educativa e della Bildung contemporanea prima delle
altre – è alla ricerca di relazioni autentiche che siano ricon-
ducibili a un’etica collettiva della responsabilità educante, la
quale dimori nell’
empatia interna ai sistemi
in cui le persone
agiscono e operano per progettare il futuro sostenibile delle
generazioni che verranno.
Nei legami e nelle relazioni umane, in cui è richiesto impe-
gno, assunzione di responsabilità, reciproca fiducia e affida-
mento, è fondamentale che siano emblematizzati quei pro-
cessi empatici intesi come cultura dei sentimenti, e risalenti
alla
teoria dell’
Einfühlung
dell’
estetica tedesca
di
fine Dician-
novesimo Secolo e inizio Ventesimo, nonché le dinamiche
interpersonali sostanziate dall’aver cura dell’altro da sé. Ci si
riferisce a sistemi relazionali formalizzati e, dunque, dentro
alle forme paidetiche e alle cornici educative della Bildung
contemporanea, come pure a espressioni comunicativo-for-
mative irriflesse che, anche nell’azione spontanea della socia-
lizzazione, si mostrino come permeanti valoriali di peculiari-
tà umane imprescindibili per la persona. Pensiamo ai sistemi
relazionali ed empatici delle realtà familiari, genitoriali, filia-
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Cfr. P. Romeo,
Senza legami
, Armando Editore, Roma 2009.