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Le relazioni empatiche nel contesto educativo e formativo

10

essenziale e costitutivo che è proprio dell’

incontro

e della

dia-

logicità

,

e l’esperienza stessa si ridurrebbe a fruizione appa-

rente ed evanescente di oggetti che al mondo appartengono,

ma che non ne trascendono l’essenza. Si è sostanzialmente

chiamati all’

aver cura dell’esserci

per la ricerca e la scoperta di

sé; per essere educati al cammino della vita nella costruzione

di mondi di significato

11

.

L’idea che oggi si coglie è quella di una educabilità

senza limi-

ti

,

senza confini

o, quantomeno, i cui limiti e i cui confini sono

identificabili con le

cose del mondo

, che non traducono l’acce-

zione di

mondo

“Welt” ben più estensiva fornita da Heidegger,

di

mondo/non mondo

.

“In Heidegger, il mondo non è ‘

natura

’, non è nemmeno ‘

rappresen-

tazione

’; è un carattere ontologico dell’Esistenza. Nell’apparizione

del mondo si manifesta la trascendenza. ‘Trascendenza significa ol-

trepassamento’ [M. Heidegger,

Dell’essenza del fondamento

, in

Segna-

via

, a cura di F. Volpi, Adelphi, Milano 1987, p. 93].

Come tradurre Überstieg? “Superamento...”? Non è abbastanza,

non dà l’idea di un precipizio da scavalcare, di un abisso da at-

traversare (übersteigen). La trascendenza raggiunge sempre una

totalità

che può non esser stata colta nella sua coerenza, ma che non

è affatto la somma di tutto l’esistente. Essa non pone la cosa-in-sé,

essa è l’Essere-nel-mondo: das In-der-Welt-sein. Ciò che l’Esistenza

trascende non è solamente l’esistente che la circonda da ogni par-

te, ma è in primis l’esistente che essa stessa è: nell’oltrepassamento,

l’esserci perviene innanzitutto a quell’ente che esso è, e vi perviene

come a se ‘stesso’.”

12

Il mondo (Welt), le cose del mondo, l’

utilizzo

delle cose del

mondo (Zuhandenheit)

13

segnano, da un lato, i limiti e i confi-

ni nella

fruizione

dell’esistenza (e dell’esistente) stessa e, dall’al-

11

 Cfr. L. Mortari,

La pratica dell’aver cura

, Bruno Mondadori, Milano 2006.

12

 R. Bespaloff,

Su Heidegger

, Bollati Boringhieri, Torino 2010, p. 15.

13

 Il termine “Zuhandenheit” traduce alla lettera: “essere alla mano”, “a portata

di mano”.