

Paideia e Bildung: per un’idea di formazione umana
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co, quanto la sua elaborazione più autonoma e più ricca
7
.
Già con Nietzsche si apre un processo ben più complesso, la
Bildung viene riconfermata e al tempo stesso negata: si valo-
rizza la filologia, lo studio del passato, ma alla storia si toglie
ogni aspetto monumentale, per affermarla invece come tea-
tro di “sterilizzazione della vita”, riproponendo questa, poi,
oltre i formalismi dell’apollineo e la pedanteria della Kultur
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.
Con Dilthey, invece, si ha la ripresa/sviluppo in senso stori-
cistico esistenzialista della pedagogia della Bildung, la si lega
ai suoi aspetti psicologico-esistenziali, alle dinamiche interio-
ri del soggetto, rilevandone la funzione di oggettivizzazione
dell’io e di sviluppo del controllo razionale, sia pure di una
razionalità mobile e comprendente il formare l’uomo inte-
so come formare il soggetto e, allo stesso tempo, il formarlo
attraverso un cammino fenomenologicamente complesso, a
cui partecipa tutta l’esistenza, in un percorso che la ordina
attraverso il “rivivere”, poiché nutre la persona di “spirito og-
gettivato”. Centrale in Dilthey è la circolarità tra oggettività e
soggettività, lo scambio intenso tra i due poli che solo la cul-
tura permette di realizzare, in quanto è tra essi mediatrice,
svolgendo così un’azione propriamente pedagogica
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.
Nella tormentata fase storica che abbraccia le due guerre
mondiali la pedagogia tedesca e la cultura tedesca in genere
non smarriscono il filo della Bildung, non cessano di riattiva-
re le categorie e di riprendere la connessa tradizione peda-
gogica. Anche Heidegger la rievoca, con i suoi debiti verso
lo storicismo, con la sua visione dello spirito come storia, col
richiamo al processo formativo come apertura e, dopo di lui,
ancora più esplicitamente l’ermeneutica, con Gadamer, valo-
7
Cfr. F. Cambi, E. Frauenfelder (a cura di),
La formazione, studi di pedagogia critica
,
Unicopli, Milano 1994.
8
Cfr. Ivi.
9
Cfr. Ivi.