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I L NUOVO A P P ROCC I O A L I ME N TA R E

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In realtà non sarebbe complicato calco-

larlo, ma si tratta di un concetto com-

pletamente superato.

La caloria è una

unità di misura comunemente utilizzata

per definire il contenuto energetico de-

gli alimenti e per “costruire” la giornata

alimentare sulla base del fabbisogno ca-

lorico dell’individuo (valutato, quest’ul-

timo, tenendo conto di una serie di pa-

rametri quali il sesso, l’età, l’altezza, il

tipo di attività svolta). Senza troppo dilungarci, fino a non molto

tempo fa (ma in molti casi ancora oggi) per calcolare il fabbisogno

nutrizionale di una persona ci si avvaleva semplicemente di formule

(una delle più utilizzate è la “

Formula di Harris e Benedict

”) la cui ri-

sultante, basandosi sui parametri sopra elencati, indicava di quante

calorie necessitasse il soggetto per ricevere dagli alimenti un corret-

to apporto nutrizionale. A questo punto si “compilava” una sorta di

elenco di alimenti consentiti distribuendoli nell’arco della giornata

fino a raggiungere il numero di calorie totali ottenuto attraverso la

formula.

Nel caso di un’alimentazione finalizzata alla perdita di peso, ad

esempio, la “strategia” consisteva nel definire il fabbisogno calori-

co ed impostare un’alimentazione corrispondente ad un numero di

calorie inferiore rispetto a quello calcolato, in modo da “stimolare”

l’organismo, che a questo punto si trovava “in deficit” rispetto al pro-

prio fabbisogno, a “consumare” le riserve rappresentate dal tessuto

adiposo, determinando in questo modo il calo ponderale desiderato.

Si tratta di un approccio purtroppo ancora molto utilizzato, motivo

per cui si sente spesso parlare di diete caratterizzate da un certo

numero di calorie, ma gli studi più recenti suggeriscono un orienta-

mento completamente diverso.

L’inganno delle calorie

Il conteggio delle calorie prende origine da una sorta di “equivoco”

cui per molto tempo non si è fatto caso: quello di considerare l’orga-

nismo umano come uno strumento meccanico.

Il valore calorico da assegnare ad un alimento viene calcolato infatti

sulla base di un procedimento che prevede di inserire una quantità

nota (100 grammi) dell’alimento in questione all’interno di un calo-

rimetro (uno strumento puramente meccanico) nel quale l’alimento

viene ossidato. Il calore liberato dalla combustione tra l’ossigeno, il

carbonio e le restanti componenti dell’alimento (ovvero l’energia ter-

mica prodotta) viene registrato e quantificato. In questo modo viene

calcolato il numero di calorie liberato da 100 grammi del singolo

alimento. Non si tiene però conto, in questa valutazione, del fatto

La definizione di caloria

La “caloria” è un’unità di misura

definita dalla quantità di calore

necessaria per portare la temperatura

di un grammo d’acqua distillata

da 14,5 °C a 15,5 °C, alla pressione

atmosferica normale.