

L’ I N T E S T I NO : L A CH I AV E D E L L A S A LU T E
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portano allo sviluppo di gas intestinali
responsabili di gonfiore e tensioni ad-
dominali anche dolorose. Ecco perché
dopo un pasto particolarmente ricco di
carboidrati, quando ad esempio si man-
gia la pizza o si assumono quantità im-
portanti di frutta, può accadere di senti-
re l’addome gonfio e “borbottante”.
Le specie di tipo putrefattivo hanno in-
vece una spiccata preferenza per le pro-
teine, le quali subiscono un processo
digestivo diverso che non comporta la
produzione di gas intestinali ma deter-
mina un accumulo di materiale, in par-
ticolar modo all’interno del colon, che
può portare in alcuni casi anche ad una
alterazione della funzionalità epatica e pancreatica.
In questi casi non è tanto il gonfiore il sintomo maggiormente ri-
ferito, ma piuttosto un cattivo funzionamento dell’intestino: nor-
malmente stipsi accompagnata da una sensazione di “fastidio” a
sinistra, in corrispondenza del colon discendente, e in alcuni casi
anche stanchezza, sensazione di “non digerire bene”, nausea. Inol-
tre questi soggetti manifestano predisposizione ad alcune infezioni,
in particolare quella da Candida.
È quindi possibile distinguere fra disbiosi di tipo fermentativo e di-
sbiosi di tipo putrefattivo: nel momento in cui ci si accinga a voler
correggere un certo tipo di alimentazione per riequilibrare un si-
stema intestino alterato è fondamentale cercare di capire quale dei
due tipi ci troviamo davanti perché si tratta di due quadri completa-
mente diversi che hanno anche origini e soluzioni comportamentali
diverse.
Nel primo il soggetto parla di “gonfiore” (spesso accentuato alla
sera) e la disbiosi trae di solito origine da un eccesso di carboidrati,
nel secondo caso di stipsi o di alvo alterno (stipsi alternata a diar-
rea) e di “fastidio alla pancia” e l’origine della disbiosi è di solito
individuabile in un eccesso di proteine animali.
Ciò che è importante ricordare è che entrambe sono generate da un
eccesso che deve essere corretto, in prima battuta attraverso l’ali-
mentazione e una corretta integrazione (ne parleremo più avanti),
ma anche attraverso una serie di indicazioni comportamentali da
dare al soggetto.
Nel primo caso, ad esempio, è importante comprendere che non
esistono “alimenti che fanno gonfiare” (nemmeno i legumi, spes-
so ritenuti i maggiori responsabili di questo sintomo), ma che ci
sono degli eccessi che possono portare l’intestino ad uno stato di
Disbiosi di tipo fermentativo
Causata da una dieta troppo ricca in
carboidrati si manifesta con gonfiore
e tensione addominale dovuti alla
produzione di una eccessiva quantità
di gas.
Disbiosi di tipo putrefattivo
Causata da una dieta eccessivamente
ricca in proteine animali si manifesta
con sintomi vari quali stipsi,
stanchezza, nausea, dovuti a materiale
che ristagna nell’intestino.