

D I S B I O S I F E RME N TAT I VA E D I S B I O S I P U T R E FAT T I VA
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Le cause possono essere molteplici, ma molto spesso sono
cause
nutrizionali
, come una alimentazione povera di cibi freschi, in
particolare di frutta e verdura (dalle quali i microrganismi trag-
gono nutrimento in termini di vitamine e sali minerali), combi-
nazioni alimentari errate che non facilitano il transito intestinale
(alimentazione povera di fibre) o con abbinamenti che rendono len-
to il processo digestivo costringendo gli alimenti a permanere per
troppo tempo all’interno del tratto digerente con una conseguen-
te “confusione” dei vari processi metabolici, oppure un eccesso di
alimenti raffinati (zuccheri semplici) che apportano molte calorie
ma scarso nutrimento (sono poveri di vitamine e sali minerali), o,
ancora, un eccesso di alimenti conservati o “già pronti” e ricchi di
additivi, che sono sostanze estranee che l’organismo non riconosce
e che in qualche modo possono “mettere in difficoltà” la barriera
intestinale.
A queste cause nutrizionali si aggiungono poi le
cause comporta-
mentali
come l’abuso di farmaci (a volte purtroppo necessario per
condizioni patologiche che richiedono cure importanti), in parti-
colare antibiotici, chemioterapici, antinfiammatori; una scarsa at-
tività fisica (che non favorisce il corretto transito intestinale); una
non corretta masticazione (che comporta una digestione più lenta e
incompleta oltre all’ingestione di aria che crea anse intestinali e fa-
vorisce i processi fermentativi); periodi di stress prolungato (l’inte-
stino è spesso definito come il “secondo cervello” e su di esso hanno
diretta influenza tutte le emozioni); uno stato di acidosi metabolica.
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DISBIOSI FERMENTATIVA E DISBIOSI
PUTREFATTIVA
Lo stato di disordine che si viene a creare nell’intestino altera in
particolare le specie simbionti che appartengono di norma a
due
categorie principali
, quelle di
tipo
fermentativo
e quelle di
tipo
putrefattivo
.
Se l’alimentazione è equilibrata e l’intestino in condizioni di eubio-
si, le specie fermentative e putrefattive sono in equilibrio fra loro e
si “tengono a bada” vicendevolmente, producendo ciascuna sostan-
ze che impediscono l’eccessiva proliferazione dell’altra.
Se però si manifesta, per tutte le cause che sono già state accennate,
ma in particolar modo per una alimentazione non ben bilanciata,
una condizione di disbiosi, ecco che una delle due specie (a seconda
del tipo di alimentazione) prende piede sull’altra determinando l’in-
sorgere di disturbi caratteristici.
Le specie di tipo fermentativo hanno una predilezione per i carboi-
drati i quali subiscono un processo digestivo che innesca una se-
rie di reazioni chimiche (note appunto come “fermentazione”) che