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Capitolo 17

Dalla pedagogia alle scienze dell’educazione e oltre

441

www.

edises

.it

Ciò che

va modulato non

è

il contenuto ma il linguaggio attraverso cui

esso

è

presentato

. L’insegnante deve essere in grado di presentare lo stesso argomento,

ricorrendo a più forme linguistiche, cioè al linguaggio scientifico, al linguaggio mi-

tologico, a quello simbolico e a quello metaforico. La scelta linguistica dipende dalla

tipologia di platea con cui interagisce e dalla prontezza con cui i suoi interlocutori

sono in grado di comprendere. L’insegnante deve selezionare la forma linguistica più

adeguata ai suoi alunni, tenendo conto che

nello sviluppo evolutivo si susseguono e

coesistono tre modalità di lettura del mondo

che Bruner chiama

forma esecutiva,

forma iconica e forma simbolica

.

17.2

La pedagogia del secondo dopoguerra

17.2.1

Dalla pedagogia alle scienze dell’educazione

Nella

seconda metà del Novecento

la

pedagogia

, che è diventata

scienza autonoma

,

vive un profondo mutamento che determina lo sviluppo delle

scienze dell’educazio-

ne

, un insieme di saperi specializzati nello studio della complessità dei processi edu-

cativi, che hanno origine anche da settori disciplinari diversi dalla pedagogia stessa.

Il

passaggio dal primato della filosofia al primato delle scienze

determina l’evolu-

zione del

sapere pedagogico da unitario e chiuso in plurale e aperto

.

Passaggio peraltro determinato anche dai cambiamenti storico-sociali del XX secolo,

che richiedono alla pedagogia di diventare più problematica, complessa, aperta a tutti i

contributi trasversali allo studio dei processi educativi.

Il sapere pedagogico non scompare, semplicemente cambia forma, e la pedagogia tra

le scienze dell’educazione sposta il suo

focus

sulla

riflessione epistemologica, storica,

sociale

intorno ai

problemi dell’educazione

.

Il sapere pedagogico si caratterizza come quell’approccio più generale che si im-

pegna nella progettazione e nella riflessione assiologica (che riguarda la scelta dei

valori-guida) ed epistemologica.

Si sviluppa, dunque, il sistema delle scienze dell’educazione, discipline costitutive

e ausiliarie del sapere pedagogico (psicologia dell’educazione, filosofia dell’educa-

zione, psicologia evolutiva, sociologia della scuola, docimologia ecc.), ben descritto

dalla definizione di Franco Cambi: “

Quanto alle scienze che vengono a comporre il venta-

glio delle scienze dell’educazione o l’enciclopedia pedagogica (come è stata detta), rientrano in

esse tutti quei saperi specializzati e autonomamente costituiti di cui è necessario tener conto per

affrontare la complessità dei fenomeni educativi che riguardano i soggetti agenti in una società,

immersi in una tradizione, che crescono e si sviluppano, che devono apprendere tecniche, che si

collocano in situazioni formative, le quali hanno una storia, ecc.; fenomeni che quindi devono

essere letti attraverso molteplici discipline che vanno dal «settore psicologico» a quello «sociolo-

gico» a quello «metodologico-didattico», a quello «dei contenuti» (disciplinari, legati ai saperi

da apprendere) come indica ancora Visalberghi; e ogni settore è animato da una molteplicità di

saperi specializzati (in psicologia, ad esempio, si va dalla psicologia generale a quella sociale, a

quella evolutiva e dell’apprendimento, alla psicologia differenziale alla psicometria”

[Franco

Cambi,

Le pedagogie del Novecento

, Editori Laterza, 2006].