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Parte Terza

Teorie educative e pratiche didattiche

www.

edises

.it

ze in genere

(biologia, fisica, meteorologia ecc.). Si pensi all’influenza che ha avuto

l’evoluzionismo di Darwin sulla nascita della psicologia dell’età evolutiva e, di conse-

guenza, sull’idea di educazione dalla nascita all’età dell’adolescenza.

Nell’ultimo ventennio, assistiamo ad un

ulteriore passo in avanti

, ad un’ulteriore

apertura:

ritorna il dialogo tra pedagogia e speculazione filosofica

, grazie al fatto

che quest’ultima offre modi di guardare alla relazione, che sottende l’educazione e

all’idea stessa di uomo e di vita, diversi da quelli della ricerca scientifica, ma altret-

tanto utili alla riflessione pedagogica. La speculazione filosofica guarda all’uomo e

alla relazione non nei termini di nessi causali, così come vengono spiegati i fenome-

ni fisici dalla scienza. Essa si occupa della questione ontologica e di morale, quindi

di scelte etiche, le cui risposte non possono essere trovate all’interno della ricerca

scientifica. Inoltre, affronta la questione relazionale con un taglio molto diverso da

quello scientifico, come vedremo. Per queste ragioni, la pedagogia contemporanea

focalizza la sua attenzione anche sulla riflessione filosofica, aumentando di fatto la

sua pluralità e complessità epistemologica. Oggi, anche la ricerca scientifica apre

un nuovo dialogo con la filosofia, prendendo spunto dalle sue riflessioni.

Ciò comporta che, nel nostro presente,

tutte le discipline

riguardanti l’

uomo

, scien-

tifiche e non, stanno in relazione tra loro come i

nodi

che fanno parte

di un’ampia

rete in progressiva espansione

. Esse

dialogano

e

si influenzano vicendevolmente

in

un sistema aperto e policentrico,

privo di gerarchie, ma denso di rilevanze

.

Nel dialogare tra loro, le discipline trovano dei

modi comuni di guardare ai proble-

mi

che trattano. Per esempio, la ricerca attuale guarda alla

vita

, quindi a tutto ciò che

di essa fa parte (tutte le forme viventi, compreso l’uomo) con un

approccio sistemico

e relazionale

, che consiste nel ritenere che tutti gli esseri viventi esistono in relazio-

ne e che “l’essere in relazione” non soltanto è l’elemento distintivo della vita, ma la

plasma, le dà forma, seppure si tratti di una forma in divenire. Come avremo modo

di vedere nel capitolo successivo, riguardante la relazione educativa e l’approccio

relazionale, anche la pedagogia fa suo questo modo di guardare all’educazione, nel

focalizzare l’attenzione sulla relazione educativa.

In questo contesto di ricerca plurale e aperta, le figure di ricercatori diventano po-

liedriche e multiformi, nel senso che, spesso, si occupano di più campi di ricerca,

per cui è possibile trovare sociologi che sono anche filosofi oppure psichiatri che

prendono spunto per le loro ricerche dalla medicina, ma anche da alcune riflessioni

filosofiche, antropologi che si occupano anche di psicologia della mente e ciberneti-

ca e via dicendo.

Questa

complessità

viene non soltanto individuata, ma promossa e sostenuta da Edgar

Morin, al quale dedichiamo ampio spazio, nei paragrafi che seguono, dato l’enorme

peso che ha la sua ricerca nella pedagogia dei nostri giorni.

17.4

Edgar Morin

17.4.1

Il paradigma della complessità applicato alla pedagogia

Il paradigma della

complessità

nasce in seno alla ricerca scientifica e viene usato per

spiegare i fenomeni meteorologici, contraddistinti dall’avere “

cause con carattere in-