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Parte Prima

 Apprendimento, programmazione e valutazione

diazione. Per Vigotskij non è importante ciò che il bambino sa,

ma ciò che il bambino può apprendere: l’apprendimento diventa,

così, un’esperienza reciproca tra pari e adulti, un continuo pro-

cesso attivo e costruttivo. Coscienza e cognizione sono il risultato

della socializzazione e del comportamento sociale. Nella sua teoria

della “zona di sviluppo prossimale”, Vigotskij ha sottolineato come

l’apprendimento del bambino si sviluppi con l’aiuto degli altri: un

rapporto di aiuto che si stabilisce, cioè, tra un soggetto più compe-

tente (adulto o pari) e uno meno competente, così da raggiungere

un livello più alto di intelligenza. La “zona di sviluppo prossimale”

rappresenta, quindi, la distanza tra lo sviluppo attuale e lo sviluppo

potenziale colmabile con l’aiuto degli altri. A differenza di Piaget,

per il quale il bambino passa attraverso diversi stadi nel processo di

sviluppo e diventa, poi, “pronto” ad apprendere nuove conoscenze

che non aveva in precedenza, per Vigotskij il bambino impara da

coloro che hanno un livello di conoscenza superiore. Immaginia-

mo quali incidenze e ripercussioni abbia avuto questa teoria in

tema di apprendimento e di insegnamento, scoprendo contesti in

cui gli studenti svolgono un ruolo attivo nell’apprendimento, al di

là e contro ogni teoria che vede l’insegnante come il depositario

di un sapere da trasmettere semplicemente.

Il costruttivismo prima e il socio-costruttivismo poi rivalutano la

specificità delle capacità superiori e il ruolo assunto dal contesto:

lo sviluppo del pensiero superiore è influenzato dal contesto so-

ciale; la realtà, del resto, non è concepibile secondo una struttura

fissa e immutabile, ma è un’incessante interazione tra individuo

e ambiente che si costruiscono e determinano reciprocamente.

I ruoli dell’insegnante e dello studente, così, cambiano: un inse-

gnante può

collaborare

con i suoi studenti in modo da facilitare la

costruzione del significato per l’alunno. L’apprendimento diven-

ta, pertanto, un’esperienza reciproca per entrambi i soggetti, un

processo attivo di condivisione e partecipazione, non dimentican-

do che al centro del processo formativo c’è l’apprendente.

Illuminante ci appare la definizione di Antonio Cosentino a que-

sto proposito: (

Autonomia nell’apprendimento e interpretazione dei testi

filosofici

, in “Comunicazione filosofica”, n. 6, nov. 1999) “

Il costrut-

tivismo (…) rivolge la sua attenzione alle attività mentali del soggetto che

apprende e, dal lato più specifico del socio-culturalismo, alle pratiche cul-

turali che si svolgono nell’ambiente circostante. Una didattica coerente con

tali assunti punta a sviluppare la capacità di indagare nei processi di