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Capitolo 2

Le forme della comunicazione interpersonale

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nell’interlocutore. Infine, il gesto di sfregarsi gli occhi, quando non determinato

da variabili di ordine fisico o organico (polvere, secchezza oculare, ecc.), può

indicare incredulità e sorpresa.

Nell’ambito della gesticolazione esiste un particolare fenomeno rappresentato

dalla cosiddetta

automanipolazione

. Questa consiste nel ripetere dei gesti a

intervalli più o meno regolari. Non si tratta di tic, ma di segni che evidenziano

particolari stati di stress, tensione o disagio, che si accompagnano spesso a ma-

lessere e a disfunzioni fisiche, psicologiche o anche di genere sociale. Tra i gesti

automanipolatori più diffusi vi sono il toccarsi i capelli o il grattarsi la testa,

il pizzicarsi le sopracciglia, toccarsi la barba, nascondere il volto tra le mani.

In ognuno di questi casi, si tratta di gesti compiuti per

autoconfortarsi

, il cui

obiettivo è di attenuare lo stato di stress durante un processo comunicativo.

2.5.3

La postura

La postura è la posizione che il corpo umano assume nello spazio circostante

e la relazione spaziale che le sue varie parti (tronco, testa, arti superiori e arti

inferiori) stabiliscono l’una rispetto all’altra. La postura di un individuo può

indicare rilassatezza o rigidità e stress, rivelando inoltre una condizione domi-

nante o subalterna rispetto all’interlocutore.

Cominciamo col descrivere le posture che si assumono da seduti. Se si incrocia-

no le braccia o si accavallano le gambe, si mostra un atteggiamento di chiusura

e di difesa rispetto all’interlocutore. Viceversa, piegarsi in avanti indica general-

mente disponibilità all’ascolto e apertura. Piegarsi all’indietro, magari ponendo

le mani dietro al capo, è considerato un atteggiamento di superiorità, un com-

portamento che esprime sicurezza. Allontanare la polvere o le briciole dal tavolo

con le mani oppure pulirsi la giacca scuotendola con il dorso della mano sono

azioni che possono denotare disinteresse e disapprovazione.

Altre posture si assumono stando in piedi. Avere una camminata eretta indica

generalmente confidenza e sicurezza. Sostare in piedi, poggiando le mani sui

fianchi, potrebbe invece essere indice di superiorità e aggressività. Così come

capita per le posture da seduti, incrociare le braccia stando in piedi può espri-

mere un atteggiamento di difesa e di chiusura. Congiungere le mani dietro la

schiena incurvandosi in avanti indica spesso che si sta esperendo uno stato

emotivo di rabbia, frustrazione o preoccupazione. Ancora, congiungere le mani

in avanti, tenendo le braccia rivolte verso il basso, è sovente indice di una condi-

zione di autocontrollo, come a voler analizzare e studiare l’ambiente circostan-

te. Mantenere le braccia aperte denota nella maggior parte dei casi un modo di

porsi accogliente e aperto. Appoggiarsi con il braccio o con la spalla lateralmen-

te rispetto a un qualsiasi sostegno può invece rivelare sicurezza e rilassatezza.

Appoggiare i pugni su un tavolo, piegandosi in avanti e stando in piedi, è spesso

indice di un atteggiamento partecipativo e al contempo autoritario.

Va comunque detto che questo discorso fatto per la postura tende a definire le

modalità con cui questa può essere interpretata in contesti occidentali o co-