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Parte Prima

La comunicazione e i suoi linguaggi

www.

edises

.it

Figura 2.2 –

I settori dello spazio soggettivo

Zona pubblica

(3,5 m e oltre)

Zona sociale

(1,2-3,5 m)

Zona personale

(45-120 cm)

Zona intima

(0-45 cm)

1. Nelle immediate vicinanze del soggetto abbiamo il primo settore dello spazio

soggettivo, ovvero la cosiddetta

zona intima

. Questa comincia a partire dal-

la pelle dell’individuo, quindi dal confine rappresentato dal suo stesso corpo,

e finisce a circa quarantacinque centimetri di distanza da esso. Entro questi

confini sono ammessi il partner e i familiari più prossimi; dunque, è proprio

in questo settore che il soggetto intrattiene le comunicazioni più personali,

cioè quelle che ineriscono la sfera emozionale e quella affettiva. Qui, infatti,

la percezione del corpo dell’altro è piuttosto diretta, e questo permette di uti-

lizzare al meglio le strategie comunicative non verbali, come per esempio la

mimica facciale, facendo sì che il registro con cui le persone si interfacciano

sia di carattere estremamente informale.

2. Immediatamente dopo abbiamo la cosiddetta

zona personale

, che comincia

a svilupparsi da una distanza di quarantacinque centimetri, ossia parte dal

punto in cui finisce la zona intima per terminare a centoventi centimetri dal

soggetto. Entro questi confini sono ammessi gli amici, i colleghi abituali di

lavoro e i familiari più lontani. Le comunicazioni all’interno di questo spazio

hanno carattere meno confidenziale rispetto a quelle che avvengono nella

zona intima, ma sono comunque di un tenore che tende preferibilmente alla

dimensione dell’informalità.

3. Dopo la zona personale abbiamo la

zona sociale

, che parte da centoventi

centimetri di distanza dal corpo per concludersi a circa tre metri e mezzo dal

soggetto. È generalmente in questo settore che questi intrattiene i rapporti

con persone incontrate per strada, con gli avventori dei negozi che frequenta

e con tutti coloro che entrano nel suo mondo soltanto per pure casualità; vi

rientrano tuttavia anche le relazioni di ordine professionale. Le comunica-

zioni che avvengono in tale ambito sono piuttosto formali e si adeguano a un

registro di correttezza dell’esposizione verbale, dando contemporaneamente

scarsa importanza alla dimensione non verbale che resta spesso asettica.