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Parte Prima
La comunicazione e i suoi linguaggi
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sia quanto più efficace possibile. Questo genere di competenza, importante, ad
esempio, in un leader, è detta
competenza paralinguistica
.
Per mostrare gli aspetti emotivi di questo tipo di comunicazione, possiamo qui
formulare diversi esempi. Un elevato volume della propria comunicazione voca-
le può trasmettere all’interlocutore un’idea di prevaricazione oppure di chiusu-
ra; al contrario, un volume più basso può infondere uno stato di tranquillità e di
quiete; infine comunicare qualcosa bisbigliando dà la possibilità di impostare il
rapporto sulla base della complicità e della confidenza. Va detto che il tono della
voce, con i suoi vari gradi, modifica completamente il significato a una espres-
sione verbale. Per esempio, si può dire “come sono stanco” con un tono che indi-
ca tristezza e reale affaticamento, oppure con un tono che indica soddisfazione
per un lavoro portato a termine o per un compito svolto. Allo stesso modo, il
ritmo della voce, ossia la velocità con cui proferiamo le nostre parole durante gli
atti dialogici, può mostrare sicurezza (quando si adotta un ritmo veloce) oppure
indecisione (quando al contrario si adotta un ritmo lento). In altri casi, un ritmo
di eloquio lento può dar rilievo a un’affermazione, mentre un ritmo veloce può
attribuire a ciò che si sta dicendo un’importanza relativa o scarsa. In altri casi
ancora, una pausa nel mezzo di una frase può essere utilizzata per dar peso a
una specifica parola o a un determinato concetto che si intende veicolare col
messaggio. Inoltre, nell’ambito della comunicazione paraverbale, è da conside-
rare anche la modalità con la quale la stessa frase può essere espressa ponendo
l’accento su diverse parole, sottolineandone dunque l’intrinseca rilevanza all’in-
terno del discorso che si sta portando avanti. Ad esempio, nella frase “inviami
una e-mail prima di domattina” è possibile porre l’accento sulla parola “e-mail”
per indicare all’interlocutore che si preferisce espressamente quel mezzo comu-
nicativo e non altri (telefono, sms, chat, ecc.). Viceversa, si può porre l’accento
sulla parola “prima” per indicare che è importante la scadenza temporale con la
quale l’azione deve essere svolta e dunque per sollecitare l’interlocutore a dare
soddisfacimento alla richiesta nel minor tempo possibile.
Nel livello paraverbale della comunicazione, vanno inoltre considerate anche le
due seguenti caratteristiche della voce:
>
il
timbro
, che è diverso per ciascun individuo. Difatti, ci capita spesso di rico-
noscere una persona semplicemente ascoltandola anche se non rientra nel no-
stro campo visivo (in questo caso, stiamo riconoscendo il timbro della voce);
>
l’
altezza
, in base alla quale una voce può essere acuta o grave. Per esempio,
nell’opera lirica, i cantanti vengono identificati come tenore, baritono, basso,
soprano, contralto ecc. a seconda dell’altezza della loro voce.
Queste sono caratteristiche permanenti e non contingenti della voce. In altre pa-
role, un individuo possiede sempre lo stesso timbro di voce, a prescindere dalle
situazioni che affronta. Tali caratteristiche permanenti possono senza dubbio
influenzare lo stato emotivo dell’interlocutore: ad esempio, una voce baritonale
appare calda e risulta spesso più autorevole di quelle stridule o alte.