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36

Parte Prima

La comunicazione e i suoi linguaggi

www.

edises

.it

a partire dal rapporto docente-discente e figlio-genitore (rivolgendosi essenzial-

mente ai genitori

5

e agli insegnanti

6

).

2.7.1

Il sé reale e il sé percepito

Rogers sostiene che ciascun individuo impara a pensare di sé in un certo modo,

a crearsi un’idea di se stesso, dei propri limiti e delle proprie qualità: una sorta

di autoritratto (il

sé percepito

). Talvolta questa immagine di sé, costruita o

percepita, è piuttosto simile all’immagine reale del soggetto (il

sé reale

). In altri

casi, la percezione di se stessi differisce in modo sensibile dalla realtà.

Una volta che ci si costruisce un’immagine di sé, questa finisce fatalmente con

il cristallizzarsi. Con tale immagine cristallizzata, ciascuno di noi compie espe-

rienze nel quotidiano, alcune delle quali si inquadrano facilmente in ciò che

pensiamo di noi stessi, altre, invece, non sembrano essere coerenti con l’imma-

gine che abbiamo elaborato. Tuttavia, se avvertiamo l’esigenza di mantenere

viva l’immagine elaborata, allora è necessario non accettare le esperienze che

ci allontanano da essa.

L’immagine elaborata di noi stessi è spesso più attraente di quello che siamo

realmente. Tuttavia, non sono rari i casi in cui la persona costruisce un’immagine

negativa di sé: per esempio, un individuo può ritenersi inadeguato a svolgere il

proprio lavoro, avendo invece qualità e competenze che sono ben al di sopra

della media dei suoi colleghi.

Spesso, per un soggetto, l’immagine che egli percepisce di sé diventa talmente

consolidata e, a suo modo, rassicurante, che questi si sente confuso e disorien-

tato pensando di doversene liberare. Per tale ragione, continua Rogers, ogni

meccanismo che dall’esterno tenda a modificare il sé percepito rappresenta per

l’individuo una vera e propria minaccia. Ma bisogna tener conto del fatto che

tale forma di rigidità costituisce un concreto pericolo per il soggetto. Infatti,

l’adattamento (elemento necessario in qualsiasi relazione) è la capacità di mo-

dificare anche il proprio comportamento in base alle esperienze che segnano la

nostra interazione con l’ambiente esterno. Un individuo cristallizzato nella sua

immagine percepita trova così molte difficoltà ad adattarsi e quindi a crescere e

a sviluppare autenticamente la propria persona.

L’

ascolto attivo

, in tale ordine di idee, è una tecnica proposta da Rogers per

aiutare ciascun individuo a limitare il proprio livello difensivo e ad assumere

comportamenti più adattivi verso l’ambiente. Adattarsi vuol dire dunque modi-

ficare i propri atteggiamenti, le proprie opinioni e la propria condotta. Per cam-

biare in positivo, bisogna smettere di percepire il proprio interlocutore come

un soggetto ostile che vuole imporre un cambiamento, al contrario è necessario

avvertire il bisogno di cambiare dentro di sé senza alcun obbligo esterno.

5

T.

G

orDoN

,

Genitori efficaci. Educare figli responsabili

, La Meridiana, Molfetta, 2014.

6

T.

G

orDoN

,

Insegnanti efficaci. Il metodo Gordon; pratiche educative per insegnanti genitori e stu-

denti

, Giunti, Milano, 1991.