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Capitolo

1

 Verso la scuola di domani 

21

didattici ma, in quanto strumento, vi si fa ricorso quando occorre, quando lo

si ritiene opportuno per migliorare la qualità dell’apprendimento. È connesso

con le attività curriculari e con i relativi materiali per l’apprendimento, non li

sostituisce. Non è necessario preparare materiale diverso, nuovo, in aggiunta o

in sostituzione dei testi in adozione. Piuttosto bisogna scegliere con cura quelli

già disponibili che più si prestano a essere usati in un’ottica diversa. Ugual-

mente non si introduca tutto il

Portfolio

in una sola volta, ma si scelga un’abi-

lità, in sottolivello, e si proceda

gradualmente

con la sperimentazione finché si

sia acquisita familiarità con il mezzo. Per non gravare sullo svolgimento delle

normali attività, si definiscano oculatamente i tempi in cui il

Portfolio

sarà usato

(dieci minuti prima della fine della lezione, una volta alla settimana, un’ora al

mese...) in base alla maturità e all’autonomia degli apprendenti. Una modalità

altamente auspicabile è che la sperimentazione non venga vista come un’impo-

sizione dall’alto, ma sia una proposta condivisa da più insegnanti.

Riteniamo, perciò, che dovrebbe essere ripreso in considerazione, alla luce

delle esperienze fatte in altri Paesi europei ed extra-europei, come Canada,

Usa e Australia, Paesi nei quali è in uso da molti anni, e ai modelli validati re-

peribili in rete.

Come è fatto un

Portfolio

? Esistono modelli già pronti? La risposta a quest’ul-

tima domanda è positiva. Il Consiglio d’Europa ha validato 47 esemplari

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sviluppati per tutte le tipologie di apprendenti, siano essi alunni della scuola

primaria o adulti migranti che necessitano di una formazione linguistica per

poter accedere al mondo del lavoro. In quasi tutti i Paesi europei sono stati ela-

borati dai rispettivi ministeri, da università o istituzioni scolastiche. I modelli

già pronti possono servire per costruirne uno proprio o per adattarlo in parte

alle proprie necessità.

Come il QCER, anche il

Portfolio

è uno strumento

flessibile

: nessuno è tenuto

a compilarlo in tutte le sue parti in modo prescrittivo, ognuno può decidere

di usarlo integralmente o poco per volta, o tralasciando alcune parti ritenute

inutilizzabili ai fini del suo piano di apprendimento.

Per quanto riguarda la sua composizione, il

Portfolio

è uniforme, nel senso

che ogni modello è composto da una

biografia

e da un

dossier

, entrambi impor-

tanti ma con funzioni diverse.

La

biografia

contiene la “storia” dell’apprendente con informazioni sugli

aspetti dell’apprendimento passato, presente e sugli ipotetici sviluppi futuri,

sulle lingue conosciute e/o studiate. È molto utile anche nel primo ciclo sco-

lastico per conoscere il profilo dell’apprendente in un’ottica di curricolo verti-

cale. Può contenere griglie prestampate per monitorare l’auto-apprendimento

(dove è applicabile), e per registrare il livello già raggiunto e le abilità già pos-

sedute.

Nella prima parte sono contenuti anche i progetti e le motivazioni presenti

e future per cui si intende studiare una o più lingue e le esperienze culturali e

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Tutti i modelli di

Portfolio

possono essere visionati sul sito del Consiglio d’Europa