

Capitolo
1
Verso la scuola di domani
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didattici ma, in quanto strumento, vi si fa ricorso quando occorre, quando lo
si ritiene opportuno per migliorare la qualità dell’apprendimento. È connesso
con le attività curriculari e con i relativi materiali per l’apprendimento, non li
sostituisce. Non è necessario preparare materiale diverso, nuovo, in aggiunta o
in sostituzione dei testi in adozione. Piuttosto bisogna scegliere con cura quelli
già disponibili che più si prestano a essere usati in un’ottica diversa. Ugual-
mente non si introduca tutto il
Portfolio
in una sola volta, ma si scelga un’abi-
lità, in sottolivello, e si proceda
gradualmente
con la sperimentazione finché si
sia acquisita familiarità con il mezzo. Per non gravare sullo svolgimento delle
normali attività, si definiscano oculatamente i tempi in cui il
Portfolio
sarà usato
(dieci minuti prima della fine della lezione, una volta alla settimana, un’ora al
mese...) in base alla maturità e all’autonomia degli apprendenti. Una modalità
altamente auspicabile è che la sperimentazione non venga vista come un’impo-
sizione dall’alto, ma sia una proposta condivisa da più insegnanti.
Riteniamo, perciò, che dovrebbe essere ripreso in considerazione, alla luce
delle esperienze fatte in altri Paesi europei ed extra-europei, come Canada,
Usa e Australia, Paesi nei quali è in uso da molti anni, e ai modelli validati re-
peribili in rete.
Come è fatto un
Portfolio
? Esistono modelli già pronti? La risposta a quest’ul-
tima domanda è positiva. Il Consiglio d’Europa ha validato 47 esemplari
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sviluppati per tutte le tipologie di apprendenti, siano essi alunni della scuola
primaria o adulti migranti che necessitano di una formazione linguistica per
poter accedere al mondo del lavoro. In quasi tutti i Paesi europei sono stati ela-
borati dai rispettivi ministeri, da università o istituzioni scolastiche. I modelli
già pronti possono servire per costruirne uno proprio o per adattarlo in parte
alle proprie necessità.
Come il QCER, anche il
Portfolio
è uno strumento
flessibile
: nessuno è tenuto
a compilarlo in tutte le sue parti in modo prescrittivo, ognuno può decidere
di usarlo integralmente o poco per volta, o tralasciando alcune parti ritenute
inutilizzabili ai fini del suo piano di apprendimento.
Per quanto riguarda la sua composizione, il
Portfolio
è uniforme, nel senso
che ogni modello è composto da una
biografia
e da un
dossier
, entrambi impor-
tanti ma con funzioni diverse.
La
biografia
contiene la “storia” dell’apprendente con informazioni sugli
aspetti dell’apprendimento passato, presente e sugli ipotetici sviluppi futuri,
sulle lingue conosciute e/o studiate. È molto utile anche nel primo ciclo sco-
lastico per conoscere il profilo dell’apprendente in un’ottica di curricolo verti-
cale. Può contenere griglie prestampate per monitorare l’auto-apprendimento
(dove è applicabile), e per registrare il livello già raggiunto e le abilità già pos-
sedute.
Nella prima parte sono contenuti anche i progetti e le motivazioni presenti
e future per cui si intende studiare una o più lingue e le esperienze culturali e
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Tutti i modelli di
Portfolio
possono essere visionati sul sito del Consiglio d’Europa