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La prova di inglese nella scuola primaria

indica il raggiungimento degli obiettivi, il risultato di una fase del processo

di apprendimento. Inoltre, nella griglia di auto-valutazione, ogni livello suddi-

vide i descrittori secondo diverse abilità di comunicazione linguistica (

abilità

ricettive

: ascolto e lettura;

abilità produttive

: scritto e produzione orale;

abilità

interattive e integrate

), a riprova che il QCER non ha lasciato nulla al caso.

Infine, se la definizione globale dei livelli si mantiene su un piano generale, la

griglia di auto-valutazione precisa gli ambiti cui le competenze si riferiscono,

sulla base dell’età e delle esperienze compiute dall’apprendente. Facciamo un

esempio per chiarire meglio il concetto: nella scala globale per il livello A1

si legge: “…

argomenti che riguardano la

sua

(dell’apprendente)

sfera personale

atti a

soddisfare bisogni concreti

, mentre nella scala di auto-valutazione sempre

con riferimento allo stesso livello si trova: “…

argomenti che riguardano

se stessi,

la famiglia o pertinenti alla vita quotidiana (ad esempio: identità, età, famiglia, n°

telefonico, provenienza, cose che piacciono, cibi...)

”.

La necessità di specificare il contesto in cui è usata la lingua è connessa con

la necessità di concretezza e di fattibilità di un piano didattico. Tutti sanno che

non esiste una lingua che possa essere usata indifferentemente passando da

un contesto a un altro. È pur vero che alcune situazioni sono trasversali e pre-

senti in più ambiti sociali, ma, per comunicare efficacemente, occorre sapersi

orientare in diversi contesti e secondo l’interlocutore. La maturità personale

e la pluralità di esperienze facilitano questo compito, perché un apprendente

adulto dovrebbe sapere quale comportamento si addice a questa o a quella

situazione, così come conosce i compiti che è chiamato ad assolvere. Se chi

apprende la lingua è un alunno della scuola primaria, l’ambito in cui sviluppa

la sua personalità, in cui interagisce con gli altri e matura le sue esperienze

di vita è ristretto all’ambito familiare, ai rapporti che costruisce a scuola e nel

suo tempo libero. Le attività che meglio si addicono al suo orizzonte sociale

e culturale sono quelle relative alle sue occasioni di comunicazione con altri,

cioè con la famiglia, con gli amici, con i compagni di squadra negli sport, con i

docenti a scuola. È questa la palestra in cui si forma.

Questo per dire che nella descrizione del livello per la misurazione del pro-

gresso effettivo, il QCER ha pensato anche alla definizione di categorie di con-

testi, i cosiddetti “quattro

domini

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con un elenco dettagliato dei luoghi in cui

si verificano determinate situazioni, le persone e le istituzioni con cui si inte-

ragisce in quel dato ambito, le attività che vi si svolgono, il lessico che si deve

conoscere e la tipologia di testi che occorre saper redigere.

Ai fini dell’apprendimento di una lingua conforme alle esigenze individua-

li oggi, oltre a tenere in debito conto le condizioni fisiche e psicofisiche, le

condizioni sociali e quelle temporali che interagiscono o interferiscono nella

comunicazione, non si può prescindere dalla conoscenza del dominio in cui si

deve operare e di tutto quello che occorre sapere (strutture, lessico, funzioni

comunicative) e saper fare (parlare di sé e degli altri, acquistare e vendere, ne-

21

Cfr. QCER, capitolo 4.1.1, Tabella 5.