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Parte Prima
La didattica dell’italiano
della lingua, infatti, prevede ambiti di utilizzo molto particolari che richiedono compe-
tenze collaterali (come, per esempio, la corretta dizione e un lessico ampio) e abilità
comportamentali e culturali tali da comprendere bene il contesto e rapportarsi in modo
appropriato ai vari interlocutori.
Variazione diamesica
Strettamente legata alla variazione diafasica è quella diamesica, che tiene conto del
mezzo o canale di comunicazione usato. Accade spesso, infatti, che si verifichi una
coincidenza, da un lato, tra il parlato e il registro informale, dall’altro, tra lo scritto e
il registro formale. Per avere un’idea più chiara di questo tipo di variazione può esse-
re utile tenere presente due aspetti principali: il carattere fisico del canale di comuni-
cazione (
fonico
o
grafico
) e l’organizzazione linguistica del messaggio (
parlato
o
scritto
).
In genere lo “scritto grafico” ha una forma più curata e formale, con un lessico più
ricercato e, in alcuni casi, tecnico, oltre a una specifica attenzione alla costruzione
corretta dei periodi nel pieno rispetto della coordinazione e della subordinazione
realizzate mediante l’opportuna punteggiatura, ne sono un esempio i testi di articoli
accademici o di riviste specializzate. Il “parlato fonico”, invece, ha in genere un carat-
tere molto più informale e usa un linguaggio meno curato e più vicino al parlare
colloquiale, ne sono un esempio espressioni come
mi piace ’sto
posto!
o
e dammelo!
Va
detto che esistono anche casi in cui il parlato si avvicina al registro formale o aulico,
come nel caso di discorsi pubblici, ma anche di più frequenti interrogazioni al liceo o
esami universitari. Allo stesso modo, soprattutto con l’introduzione delle nuove tec-
nologie (sms, social network e altro) lo scritto presenta di frequente delle caratteristi-
che tipiche del parlato (es.
x favore non rompere!
).
OCCORRE SAPERE
Lingua scritta e lingua parlata
In merito alla variazione diamesica, va detto che la differenza che si determina nella
lingua a seconda del mezzo utilizzato per la comunicazione è particolarmente spiccata
per quanto riguarda il rapporto tra scritto e parlato. In merito alla priorità della lingua
parlata su quella scritta, si consiglia la lettura del paragrafo 1.3.4 “Trasponibilità del
mezzo” contenuto nel volume
La linguistica. Un corso introduttivo
, G. Berruto e M.
Cerruti, Utet 2011. Riguardo alle caratteristiche che distinguono lo scritto dal parlato, il
testo
Superare la prova scritta. Guida alla stesura di testi ed elaborati
, a cura di D. Stor-
ti, edito da Edises, presenta un utile schema per fissare le principali caratteristiche di
ciascuna delle due forme.
Per concludere il discorso sulle varietà linguistiche, va detto che, sebbene sia possibile
riconoscerle nelle loro differenze grazie a diversi elementi collocati a più livelli della
lingua, è viceversa impossibile tracciare dei confini netti tra una varietà e l’altra, in
quanto queste si muovono lungo un
continuum
con un andamento molto graduale.
Minoranze linguistiche e dialetti
Il concetto di variazione linguistica è profondamente legato a quello di
repertorio
linguistico
, ovvero l’insieme di tutte le varietà di lingua che risiede presso una stessa