Previous Page  41 / 46 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 41 / 46 Next Page
Page Background

www.

edises

.it

Capitolo 2

La didattica modulare e le competenze

25

nazionalità diverse tra loro, presenta anche livelli differenti di competenza linguistica

dell’italiano (alcuni conoscono la lingua meglio di altri). Il docente di italiano, dun-

que, deve considerare contemporaneamente sia le esigenze di una maggioranza ma-

drelingua sia quelle di una minoranza con competenze linguistiche dell’italiano assai

diversificate, associate, inoltre, a differenti retroterra culturali e, nei casi dei neoarri-

vati (cioè di quegli studenti stranieri non nati in Italia, che quasi sempre hanno inizia-

to il percorso di studio nel Paese d’origine), a pregresse abitudini scolastiche.

Nel nostro Paese, quindi, l’apprendimento della lingua avviene oggi in uno spazio

antropologico caratterizzato da numerosi elementi: la persistenza, fortemente diversi-

ficata a seconda delle zone, della dialettofonia; la varietà delle lingue minoritarie; la

compresenza di più lingue di tutto il mondo; la presenza dell’italiano parlato e scritto

con livelli eterogenei di padronanza e con spiccate varianti regionali. Questi fattori

fanno sì che per molti studenti l’italiano rappresenti un secondo idioma. Una didatti-

ca volta alla progressiva padronanza dell’italiano implica, dunque, che l’apprendi-

mento della lingua avvenga a partire dalle competenze linguistiche e comunicative

che gli allievi hanno già maturato nel lessico nativo e guardi al loro sviluppo in funzio-

ne non solo del rendimento scolastico, ma come elemento fondamentale delle abilità

per la vita.

In particolare, in merito al plurilinguismo ormai tipico dell’Italia, anche nelle

Indica-

zioni nazionali

del 2012 si legge: “

Una molteplicità di culture e di lingue sono entrate nella

scuola. L’intercultura è già oggi il modello che permette a tutti i bambini e ragazzi il riconosci-

mento reciproco e dell’identità di ciascuno. A centocinquanta anni dall’Unità, l’Italiano è diven-

tato la lingua comune di chi nasce e cresce in Italia al di là della cittadinanza italiana o stra-

niera. La scuola raccoglie con successo una sfida universale, di apertura verso il mondo, di

pratica dell’uguaglianza nel riconoscimento delle differenze

(…)

. Questo comporta saper accet-

tare la sfida che la diversità pone: innanzitutto nella classe, dove le diverse situazioni individua-

li vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza;

inoltre nel Paese, affinché le situazioni di svantaggio sociale, economiche, culturali non impedi-

scano il raggiungimento degli essenziali obiettivi di qualità che è doveroso garantire

”.

La difficoltà principale dell’insegnante è soprattutto quella di doversi relazionare a

un pubblico diverso gestendo, simultaneamente, più piani d’interazione e attuando

strategie comunicative e didattiche adeguate ai gruppi e ai singoli. L’obiettivo da rag-

giungere, relativamente allo studente straniero, è quello di fornirgli, parallelamente

ai contenuti, i mezzi linguistici per rendere l’italiano la lingua dello studio e della

formazione, oltre che dell’interazione, all’interno della classe e con il docente. Poi-

ché, però, nella stessa classe ci sono anche gli italofoni e un programma da svolgere,

l’insegnante non può sacrificare l’aspetto dei contenuti e della specificità delle singo-

le materie ed è tenuto a procedere anche se gli studenti stranieri non riescono a tene-

re il passo.

Sempre secondo le

Indicazioni nazionali

del 2012: “

L’obiettivo è quello di valorizzare l’uni-

cità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente. La presenza di bambini e adolescen-

ti con radici culturali diverse è un fenomeno ormai strutturale e non può più essere considerato

episodico: deve trasformarsi in un’opportunità per tutti. Non basta riconoscere e conservare le

diversità preesistenti, nella loro pura e semplice autonomia. Bisogna, invece, sostenere attivamen-

te la loro interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre cul-