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Capitolo 6

Ossa e struttura ossea  

183

6

le a un panino, con gli strati di osso compatto che rivestono

una parte centrale di osso spugnoso. All’interno del cranio,

lo strato di osso spugnoso che si trova tra gli strati di osso

compatto è chiamato

diploë.

Sebbene il midollo osseo ros-

so sia presente all’interno dell’osso spugnoso, non è pre-

sente un’estesa cavità midollare come nella diafisi di un

osso lungo.

Consideriamo adesso l’organizzazione istologica di un

osso tipico.

Verifica

2.

Individua le categorie utilizzate per classificare un

osso in base alla forma.

3.

Descrivi i punti di repere ossei.

Guarda la linguetta blu Risposte alla fine del libro.

6-3

L’osso è composto da una matrice

e da diversi tipi di cellule: cellule

osteogeniche, osteoblasti, osteociti e

osteoclasti

Obiettivo di apprendimento

Riconoscere i diversi tipi di

cellule dell’osso ed elencare le loro funzioni principali.

Il tessuto osseo è un tessuto connettivo con funzione di

sostegno. Come gli altri tessuti connettivi, contiene cellule

specializzate e una matrice extracellulare costituita da fibre

di natura proteica e da una sostanza fondamentale amorfa.

(Rivedi nel Capitolo 4 la parte relativa a tessuti connettivi

densi, cartilagine e osso).

pp. 133, 136

Richiama alla mente le seguenti quattro caratteristiche

dell’osso.

■■

La matrice dell’osso è molto densa grazie ai depositi di

sali di calcio attorno alle fibre proteiche.

■■

La matrice contiene cellule dell’osso, o

osteociti,

all’interno di

piccole cavità, dette

lacune.

(Anche

gli spazi occupati dai condrociti nella cartilagine

si chiamano lacune.

pp. 136

). Le lacune di un

osso sono tipicamente organizzate attorno a vasi

sanguigni che si ramificano attraverso la matrice

ossea.

■■

I

canalicoli

, strette gallerie che attraversano la matrice,

collegano le lacune ai vasi sanguigni, formando

una rete molto ramificata che permette gli scambi

metabolici tra gli osteociti di sostanze nutritive, rifiuti

e gas.

■■

A eccezione delle superfici articolari, il

periostio

ricopre le superfici esterne delle ossa. Esso è formato

da uno strato esterno fibroso e da uno strato interno

cellulare.

Diamo ora uno sguardo più approfondito all’organiz-

zazione della matrice e alle cellule dell’osso.

Matrice ossea

Il fosfato di calcio, Ca

3

(PO

4

)

2

, costituisce quasi i 2/3 del peso

dell’osso. Esso interagisce con l’idrossido di calcio, Ca(OH)

2

,

■■

Le

ossa brevi

sono a forma di scatola, con dimensioni

approssimativamente uguali (

Figura 6-1c

).

■■

Le

ossa piatte

hanno superfici sottili, parallele, che

danno luogo a una superficie appiattita (

Figura 6-1d

).

■■

Le

ossa lunghe

sono relativamente lunghe e sottili e

sono formate da un corpo con due estremità, che sono

più ampie del corpo (

Figura 6-1e

).

■■

Le

ossa sesamoidi

sono generalmente piccole,

tondeggianti, piatte e conformate come un seme

di sesamo (

Figura 6-1f

). Tendono a svilupparsi

all’interno dei tendini. A eccezione della

patella

,

o rotula, esistono variazioni individuali nella

localizzazione e nel numero delle altre ossa

sesamoidi. Queste variazioni, oltre al numero

variabile di ossa suturali, spiegano le differenze

individuali nel numero totale delle ossa dello

scheletro. (Le ossa sesamoidi si possono formare in

almeno 26 sedi diverse).

Punti di repere ossei

La superficie di ogni osso del corpo possiede caratteristici

punti di repere ossei

o

caratteristiche di superficie

. Alcuni

esempi includono sporgenze, aperture e depressioni. Spor-

genze si formano dove muscoli, tendini e legamenti si at-

taccano e dove ossa adiacenti si articolano. Aperture o de-

pressioni nell’osso individuano zone in cui vasi sanguigni

o nervi si localizzano o vi penetrano. L’esame dettagliato di

questi punti di repere ossei

può fornire una serie di infor-

mazioni anatomiche. Per esempio, gli antropologi, i crimi-

nologi e i patologi possono spesso determinare la corpora-

tura, l’età, il sesso e l’aspetto generale di un individuo sulla

base di resti scheletrici incompleti.

La

Figura 6-2

introduce importanti caratteristiche di

superficie dell’osso. Essa illustra specifici termini anatomi-

ci per descrivere le diverse sporgenze, depressioni e apertu-

re. Questi segni forniscono i punti di riferimento che

possono aiutarci a determinare la posizione dei compo-

nenti di tessuti molli di altri apparati.

Struttura dell’osso

La

Figura 6-3a

illustra l’anatomia del femore, l’osso lun-

go della coscia. Questo rappresentativo osso lungo pre-

senta un lungo corpo cilindrico o

diafisi

. Alle due estre-

mità si trovano aree espanse, conosciute come

epifisi

. La

diafisi è unita a ciascuna epifisi da una zona ristretta detta

metafisi

.

La parete della diafisi è formata da uno strato di tessuto

osseo compatto, o

osso

denso.

L’

osso compatto

è relativa-

mente denso e solido. L’osso compatto forma uno strato

protettivo robusto che circonda una cavità centrale chia-

mata

cavità midollare

(

midollo,

la parte più interna)

.

Le epifisi sono formate per la maggior parte da osso spu-

gnoso. L’

osso spugnoso

, detto anche

osso trabecolare,

è for-

mato da una rete aperta di trabecole e lamelle che somiglia

a un reticolato tridimensionale.

Nella

Figura 6-3b

si osserva la struttura di un osso piat-

to del cranio, una delle

ossa parietali.

Un osso piatto è simi-