

Capitolo 6
Ossa e struttura ossea
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le a un panino, con gli strati di osso compatto che rivestono
una parte centrale di osso spugnoso. All’interno del cranio,
lo strato di osso spugnoso che si trova tra gli strati di osso
compatto è chiamato
diploë.
Sebbene il midollo osseo ros-
so sia presente all’interno dell’osso spugnoso, non è pre-
sente un’estesa cavità midollare come nella diafisi di un
osso lungo.
Consideriamo adesso l’organizzazione istologica di un
osso tipico.
Verifica
2.
Individua le categorie utilizzate per classificare un
osso in base alla forma.
3.
Descrivi i punti di repere ossei.
Guarda la linguetta blu Risposte alla fine del libro.
6-3
L’osso è composto da una matrice
e da diversi tipi di cellule: cellule
osteogeniche, osteoblasti, osteociti e
osteoclasti
Obiettivo di apprendimento
Riconoscere i diversi tipi di
cellule dell’osso ed elencare le loro funzioni principali.
Il tessuto osseo è un tessuto connettivo con funzione di
sostegno. Come gli altri tessuti connettivi, contiene cellule
specializzate e una matrice extracellulare costituita da fibre
di natura proteica e da una sostanza fondamentale amorfa.
(Rivedi nel Capitolo 4 la parte relativa a tessuti connettivi
densi, cartilagine e osso).
pp. 133, 136
Richiama alla mente le seguenti quattro caratteristiche
dell’osso.
■■
La matrice dell’osso è molto densa grazie ai depositi di
sali di calcio attorno alle fibre proteiche.
■■
La matrice contiene cellule dell’osso, o
osteociti,
all’interno di
piccole cavità, dette
lacune.
(Anche
gli spazi occupati dai condrociti nella cartilagine
si chiamano lacune.
pp. 136
). Le lacune di un
osso sono tipicamente organizzate attorno a vasi
sanguigni che si ramificano attraverso la matrice
ossea.
■■
I
canalicoli
, strette gallerie che attraversano la matrice,
collegano le lacune ai vasi sanguigni, formando
una rete molto ramificata che permette gli scambi
metabolici tra gli osteociti di sostanze nutritive, rifiuti
e gas.
■■
A eccezione delle superfici articolari, il
periostio
ricopre le superfici esterne delle ossa. Esso è formato
da uno strato esterno fibroso e da uno strato interno
cellulare.
Diamo ora uno sguardo più approfondito all’organiz-
zazione della matrice e alle cellule dell’osso.
Matrice ossea
Il fosfato di calcio, Ca
3
(PO
4
)
2
, costituisce quasi i 2/3 del peso
dell’osso. Esso interagisce con l’idrossido di calcio, Ca(OH)
2
,
■■
Le
ossa brevi
sono a forma di scatola, con dimensioni
approssimativamente uguali (
Figura 6-1c
).
■■
Le
ossa piatte
hanno superfici sottili, parallele, che
danno luogo a una superficie appiattita (
Figura 6-1d
).
■■
Le
ossa lunghe
sono relativamente lunghe e sottili e
sono formate da un corpo con due estremità, che sono
più ampie del corpo (
Figura 6-1e
).
■■
Le
ossa sesamoidi
sono generalmente piccole,
tondeggianti, piatte e conformate come un seme
di sesamo (
Figura 6-1f
). Tendono a svilupparsi
all’interno dei tendini. A eccezione della
patella
,
o rotula, esistono variazioni individuali nella
localizzazione e nel numero delle altre ossa
sesamoidi. Queste variazioni, oltre al numero
variabile di ossa suturali, spiegano le differenze
individuali nel numero totale delle ossa dello
scheletro. (Le ossa sesamoidi si possono formare in
almeno 26 sedi diverse).
Punti di repere ossei
La superficie di ogni osso del corpo possiede caratteristici
punti di repere ossei
o
caratteristiche di superficie
. Alcuni
esempi includono sporgenze, aperture e depressioni. Spor-
genze si formano dove muscoli, tendini e legamenti si at-
taccano e dove ossa adiacenti si articolano. Aperture o de-
pressioni nell’osso individuano zone in cui vasi sanguigni
o nervi si localizzano o vi penetrano. L’esame dettagliato di
questi punti di repere ossei
può fornire una serie di infor-
mazioni anatomiche. Per esempio, gli antropologi, i crimi-
nologi e i patologi possono spesso determinare la corpora-
tura, l’età, il sesso e l’aspetto generale di un individuo sulla
base di resti scheletrici incompleti.
La
Figura 6-2
introduce importanti caratteristiche di
superficie dell’osso. Essa illustra specifici termini anatomi-
ci per descrivere le diverse sporgenze, depressioni e apertu-
re. Questi segni forniscono i punti di riferimento che
possono aiutarci a determinare la posizione dei compo-
nenti di tessuti molli di altri apparati.
Struttura dell’osso
La
Figura 6-3a
illustra l’anatomia del femore, l’osso lun-
go della coscia. Questo rappresentativo osso lungo pre-
senta un lungo corpo cilindrico o
diafisi
. Alle due estre-
mità si trovano aree espanse, conosciute come
epifisi
. La
diafisi è unita a ciascuna epifisi da una zona ristretta detta
metafisi
.
La parete della diafisi è formata da uno strato di tessuto
osseo compatto, o
osso
denso.
L’
osso compatto
è relativa-
mente denso e solido. L’osso compatto forma uno strato
protettivo robusto che circonda una cavità centrale chia-
mata
cavità midollare
(
midollo,
la parte più interna)
.
Le epifisi sono formate per la maggior parte da osso spu-
gnoso. L’
osso spugnoso
, detto anche
osso trabecolare,
è for-
mato da una rete aperta di trabecole e lamelle che somiglia
a un reticolato tridimensionale.
Nella
Figura 6-3b
si osserva la struttura di un osso piat-
to del cranio, una delle
ossa parietali.
Un osso piatto è simi-