

Capitolo 2
Lo sviluppo corporeo del bambino
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Il mondo del bambino si espande anche al di fuori della propria casa e lo strumento
privilegiato per sviluppare le relazioni sociali è il gioco. Il suo vocabolario si accresce
notevolmente, fino a comprendere circa 2000 parole. Il gioco tende a riprodurre
situazioni e personaggi della realtà. Il bambino potenzia le abilità di relazione con i
pari. Anche la coscienza inizia a svilupparsi: il bambino teme di fare cose sbagliate,
per questo cerca in modo più frequente l’approvazione dei genitori e ne imita i com-
portamenti.
2.2.5
Lo stadio dell’età scolare
Lo stadio dell’età scolare va dai 6 ai 10 anni. In questa fase, i cambiamenti fisici sono
lenti, regolari e continui: i bambini crescono tra 1,5 e 3 kg e tra i 5 e i 7 cm all’anno.
Cresce una parte dei denti permanenti. La maturazione del sistema nervoso centrale
arriva quasi a completarsi. Anche il controllo motorio si potenzia sempre più.
Il mondo dell’età scolare, quello esterno alla famiglia, si amplia progressivamente ed è in
continua trasformazione. La partecipazione alle attività scolastiche, agli sport di squadra
e al gioco nel suo complesso implica un allargamento del contesto sociale e delle autono-
mie di base nelle attività quotidiane. Il gioco tende a diventare sempre più strutturato e
meno spontaneo.
La comunicazione si sviluppa e si arricchisce di nuove parole che consentono di
esprimere i propri pensieri, bisogni e sentimenti. Le abilità cognitive del bambino
in età scolare si ampliano e lo studio, le attività sportive e quelle sociali stimolano la
creatività.
Nelle relazioni con i pari, i bambini in questa fase sembrano privilegiare l’interazione
con i compagni dello stesso sesso. Questa fase vede anche lo sviluppo del pensiero logico
e razionale e la formazione dei concetti legati al tempo.
2.3
Atipie dello sviluppo corporeo
Nei primi anni di vita del bambino, il cervello attraversa rilevanti processi maturativi
che favoriscono la progressiva acquisizione di competenze psicomotorie, emozionali
e cognitive, che sono naturalmente influenzate dall’ambiente in cui il bambino vive.
Durante la crescita, il bambino modifica il proprio comportamento sulla base delle
esperienze che fa, mentre si consolidano le capacità percettive e comunicative.
Come sottolineato dalle
Linee guida ministeriali
, ogni bambino si sviluppa secondo
proprie modalità e ritmi peculiari, pertanto non è possibile dire esattamente quan-
do un singolo bambino raggiungerà una determinata fase di sviluppo motorio. La
conoscenza delle tappe di sviluppo, tuttavia, può dare un’idea dei cambiamenti che
si susseguono in fase di crescita con una approssimata regolarità lungo un
continuum
lineare. Non bisogna allarmarsi se lo sviluppo del singolo bambino ha un decorso
leggermente diverso da quanto previsto.
Al contrario, rappresentano campanelli d’allarme da approfondire eventuali regres-
sioni nello sviluppo motorio o i segnali illustrati di seguito, che possono essere spia
di un possibile
ritardo di sviluppo
.