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La Sanità incompleta

soffrire e sono dipendenti, in genere, più da cause psichiche interne

che esterne. Il dibattito sulla

classificazione

delle emozioni è tuttora

aperto e ogni tentativo di identificazione precisa delle stesse rimane

incompleto. Gli autori preferiscono parlare di

emozioni antiche o fa-

miglie emozionali

(collera, paura, tristezza, gioia), così definite dallo

psicologo statunitense Paul Ekman, perché presenti anche nelle cul-

ture e nelle popolazioni non influenzate dai mass media e lontane

nel tempo, a cui Daniel Goleman, nel volume

L’intelligenza emotiva

,

aggiunge l’

amore

, la

sorpresa

, il

disgusto

e la

vergogna

4

.

Ciascuna di queste famiglie comprende altre emozioni mescolate e

connesse, da cui derivano gli stati d’animo o umori, i temperamenti

e i possibili disturbi. Mentre le emozioni sono intense e rapide ma

provvisorie, gli

umori

sono più attenuati ma anche più duraturi (se è

molto difficile rimanere a lungo in preda ad una collera furibonda,

è facile incontrare persone caratterizzate da un umore variabile: o

scorbutico o pacifico).

Figura 1

Sentimenti

elementari

Soddisfazione

Insoddisfazione

Umori

Più attenuati e

più duraturi

Disturbi emotivi

Stati d’animo

alterati

Temperamenti

Predisposizioni

Emozioni antiche

Collera

Tristezza

Paura

Gioia

Amore

Disgusto

Vergogna

EMOZIONI

E-motus

tendenza ad agire

I

temperamenti

sono, invece, intesi come predisposizioni o propen-

sioni a rievocare o a rivivere determinati stati d’animo: timidezza,

malinconia, allegrezza, energia. Nel temperamento si distinguono:

un

aspetto strutturale

, che evidenzia il complesso dei fattori fisiologici,

ereditari, istintivi e subcoscienti (che contribuiscono a caratterizzare

4

 Ibidem

, pp. 24-27.