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Musicoterapia e didattica
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nostro cervello è capace di stabilire da quale parte arrivino i suoni
e di collocarli precisamente nello spazio. Un piccolissimo sistema
sensore permette di riconoscere differenze di 10 microsecondi,
quanto basta per separare e distinguere lo stimolo che viene dall’o-
recchio di destra (che sarà direzionato all’emisfero sinistro) dallo
stimolo che viene dall’orecchio di sinistra (che sarà direzionato
all’emisfero destro). Probabilmente proprio a questo livello esiste
una prima separazione dei suoni (uno switch basso), finalizzata ad
orientarli verso l’uno o l’altro emisfero a seconda di alcune carat-
teristiche strutturali. Successivamente, un secondo switch (alto)
provvederà a trasferire, attraverso il corpo calloso, i suoni
di lin-
guaggio
all’emisfero sinistro.
La parte associativa della corteccia uditiva è denominata
planum
temporale.
Nell’emisfero sinistro quest’area prende il nome di area
di Wernicke: è questo il luogo dove avviene la decodifica del lin-
guaggio parlato (Figura 2).
Figura 2
Sappiamo allora con certezza che in quest’area tutti i messaggi che
ci arrivano sotto forma di parola vengono decodificati e viene attri-
buito loro un significato ben preciso.
Non possiamo individuare con altrettanta certezza un’area che de-
codifichi il linguaggio musicale poiché non esiste una parte del