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Unità di Apprendimento 8
Revisione dell’immagine positivistica della scienza
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C’è una distinzione molto ben definita tra protocolli osserva-
tivi, cioè enunciati riferiti a singole osservazioni, ed enunciati
teorici, cioè “leggi” a vario grado di generalità, nonché fra ter-
mini osservativi e termini teorici.
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Un gran numero di termini e di concetti di base (ad esem-
pio “massa”, “atomo”, “movimento”, ecc.), impiegati in teorie
diverse e in epoche diverse, conservano tuttavia il medesimo
significato e rendono tali teorie pienamente commensurabili
tra loro.
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Mentre c’è una logica della giustificazione, cioè un apparato
dimostrativo razionale che corrobora la verità di una teoria,
non c’è una logica della scoperta, in quanto una scoperta, in
base a cui può poi venire formulata una teoria, sorge piuttosto
da fattori ambientali, psicologici, casuali, ecc. Altrimenti detto:
mentre le teorie vengono costruite, e si succedono, a partire da
regole logiche riconoscibili, l’attività di scoperta non può venire
logicamente pianificata.
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Deve essere possibile ricondurre tutte le scienze, sia pure salva-
guardandone i postulati e le caratteristiche specifiche, ad un
sapere unitario. Oppure tale unità può venire raggiunta attra-
verso un’operazione riduzionistica, riconducendo cioè le varie
scienze ad una, più semplice e profonda (come potrebbe essere
la meccanica rispetto alla chimica e, a livello di complessità an-
cora maggiore, alla biologia), che dia ragione globalmente dei
risultati di tutte le altre.
Fase 2.
tempo: 120’
Innanzitutto il docente di filosofia, richiamandosi ai punti espo-
sti precedentemente, osserverà come la visione positivistica del-
la scienza fosse ispirata ad una logica che potremmo definire
“dell’oggettività”, e che suppone la precisa e riconoscibile distin-
zione di un oggetto, convenzionalmente detto “natura”, con suoi
propri caratteri e sue proprie leggi, e di un soggetto, l’uomo, il
ricercatore, che si assume il compito di tradurre in fedeli enunciati
linguistici questi caratteri e queste leggi, rispecchiandoli per ciò
che sono.
Logica che si può riscontrare, ad esempio, nel campo dell’editoria
e dell’informazione: “i fatti distinti dalle opinioni”, come slogan