Previous Page  29 / 34 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 29 / 34 Next Page
Page Background

Capitolo 15

>ƒŬƎƒĈſůƒƛ÷ģʱŬ¶ÂÙĘ÷ƛ÷ģƲŬ¦ģĘÙĘ÷²ŬÙʃĈ÷ůŒ

345

www.

edises

.it

>

problemi di ordine strategico, relativi alle funzioni della valutazione;

>

problemi di ordine metodologico, relativi ai metodi e agli strumenti che servono

per valutare (M. Castoldi, 1998, pp. 19-28).

Nasce da qui l’obiettivo di questa prima parte del capitolo: fornire una bussola al

lettore per orientarsi nell’impervio quanto scon$nato sentiero della teoria della

valutazione e per disambiguare, al contempo, alcune tra le sue principali dimen-

sioni:

>

semantica (che cosa signi$ca valutare?)

>

soggettiva (chi sono gli attori protagonisti e/o destinatari della valutazione?)

>

oggettiva (quali sono gli oggetti della valutazione?)

>

pragmatica (perché si valuta?)

>

temporale (quali sono i tempi e le fasi della valutazione?)

>

metodologica (quali sono le modalità attraverso le quali si valuta?)

>

strumentale (quali sono i mezzi/strumenti che consentono di valutare?)

Che cos’è la valutazione?

Come si distingue

la valutazione

Quali strumenti si uti-

lizzano per valutare?

Come si valuta?

Chi valuta chi?

Che cosa si valuta?

Quando si valuta?

Perché si valuta?

Figura 15.1

15.2

Che cosa significa valutare? La semantica plurale della

valutazione

Non è facile racchiudere la valutazione in un’unica espressione che sia comprensiva

delle sue tante dimensioni e dei suoi molteplici signi$cati.

In questi ultimi anni è stata soprattutto la letteratura sociologica, più che quella

pedagogica o psicologica, a chiarire che cosa dobbiamo intendere per valutazione.

Il concetto di valutazione, sviluppandosi attraverso i diversi campi del sapere, è an-

dato arricchendosi, strada facendo, di numerose accezioni che vanno da quella di

semplice interpretazione, a quella di attribuzione di valore, e poi ancora di controllo,

misurazione, accertamento, regolazione e via dicendo.

Considerata la sua multidimensionalità, potremmo pensare alla valutazione come ad

un’esperienza che appartiene al quotidiano e lo pervade; un’azione trasversale alla

quale nessuno può sottrarsi, che coinvolge individui, gruppi, organizzazioni in tutti i

processi decisionali, sia consapevoli che non. In quanto azione che regola il processo

cognitivo accompagnandolo in tutte le sue fasi (dall’osservazione dei fatti esistenti

alla messa in atto di un ragionamento e di un pensiero ri*essivo, $no ad arrivare alla

veri$ca delle ipotesi iniziali e, dunque, alla formulazione di un giudizio), la valuta-